Calcio – Belardi: ‘Lavoro per un’altra società. Ho incontrato Gallo e potevo ritornare’

Frettoloso l'esonero di Cevoli. Su Ennio Russo non saprei dirti molto. Accusato di aver tradito la Reggina la ferita più grande


Era tornato ancora una volta alla Reggina accompagnato da un grande entusiasmo. Un contratto triennale per dare il via ad una nuova programmazione del settore giovanile amaranto, ma la sua avventura, per i motivi che lo stesso Belardi ha più volte raccontato, è terminata dopo pochi mesi. Da qualche tempo collabora per una nuova società, ma le attenzioni e l’affetto verso la squadra reggina rimangono, così come spiega a Radio Reggio Più: “Mi fa molto piacere a livello personale che Roberto sia tornato alla Reggina.

Ero felice la scorsa estate, lo sono adesso, non credo meritasse di andare via. L’esonero secondo me è stato frettoloso, azzardato per quel momento e per come stava giocando la squadra, i risultati. Bisognava guardare la cosa più importante che non è il rapporto personale ma il lavoro e quello dava ragione a Cevoli.

Non conosco più di tanto Ennio Russo. Nei miei venti anni di professionismo non l’ho mai incontrato. Quando sono arrivato era osservatore della vecchia società, non avevo diretti rapporti con lui, se lo hanno promosso in prima squadra, vuol dire che è stato individuato utile per adesso e per il futuro, non saprei dirti altro.

Comunque vada è stata una stagione molto travagliata. Il nuovo presidente ha fatto cose importanti, cambiando molto e quindi tante sono le attenuanti. Sono cambiate le disponibilità economiche, preso tanti calciatori nuovi ma allo stesso tempo bisognava riconoscere i meriti dei calciatori che hanno fatto bene prima.

Ogni esperienza sia positiva che negativa insegna sempre qualcosa, utili in caso negativo a non ripetere più gli stessi errori. C’è stata la possibilità di tornare, c’è stato un incontro con il presidente Gallo, molto importate, gratificante e dopo la stretta di mano mi disse: ‘Ti devo dire ben arrivato o ben ritornato’.

Tornando indietro, non mi sarei mai aspettato di essere accusato di aver tradito la Reggina, quella mi ha ferito più di ogni altra cosa, una grande cattiveria sul mio conto. Sono arrivato a 14 anni, ho fatto tutta la trafila, dai Giovanissimi fino alla serie A vincendo anche qualcosa. Sentirmi dire che Belardi era uno di quelli che lavorava alle spalle per portare la Reggina al fallimento è stato assurdo. Con la vecchia società, a fronte delle grandi difficoltà, ho anticipato anche un rimborso spese.

Sono felice per tutti i ragazzi del settore giovanile della Reggina. Adesso io lavoro per un’altra società già da un mese, faccio soprattutto scouting. Tifo e tiferò sempre Reggina, auguro a questa nuova società di coronare tutti i sogni che ha e basta così”.

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