Calcio: l'attacco di Cellino ad alcuni presidenti ed agli investitori stranieri

"Non sono uno che fa finta di essere ricco come altri"

In occasione della presentazione dell’accordo con Banca Intesa Sanpaolo, il presidente del Brescia Massimo Cellino ha parlato del mondo calcio, delle sue sfaccettature ed anche di quei presidenti improvvisati o che non pagano i debiti:

La ricetta di un progetto vincente

“Io sono un industriale e in un’industria ci sono fattori fondamentali: la materia prima in loco e il prodotto finito. Se ci sono questi due fattori la ricetta è vincente. Basta lavorare seriamente. Se lo sport non è etico, se facciamo i furbetti fuori dal campo allora non otterremo risultati in campo. Non si può continuare a cercare magnati dall’estero che prendono le società di calcio. Quando ti concentri a formare un giocatore i risultati arrivano. Certo ci vogliono anche gli allenatori che li facciano giocare, dato che troppo spesso puntano su giocatori più esperti. Oggi il calcio più sano è crescere i giocatori e tenerli. Se non fossimo retrocessi non avrei venduto Tonali. Andare in serie A e comprare 15 stranieri perchè costano meno degli italiani non ha senso”.

Massimo Cellino

Società iscritte con tanti debiti

“Ci sono società che vengono iscritte ai campionati senza averne le caratteristiche, ma non gli fanno un favore: così le mandano allo sfacelo. Io oggi faccio calcio da presidente preoccupato perchè pago tutti i miei debiti mentre altri non lo fanno. Spero che tutti lo apprezzino. Ci sono presidenti che durano una notte, io a Brescia da ospite riconosco i valori di questa città e faccio tutto quello che posso. Io sono un presidente operativo, non sono uno che fa finta di essere ricco come altri. Anch’io vorrei prendere i più forti giocatori al mondo, ma poi falliscono le società. Oppure arrivano personaggi che dicono di avere soldi che non si sa da dove arrivino”.

Gli stranieri che investono nel calcio

“Di straniero cos’hanno? Forse l’accento. Stiamo attenti. Qui si gioca con la vita e la passione dei tifosi. Anche se qualcuno non lo considera tale, il lavoro nel calcio è un lavoro a tutti gli effetti. E io questo faccio”.

fonte: bresciaingol.com