Calcio: Spal dalla A al rischio serie D. I tifosi vogliono il marchio

La risposta del presidente Tacopina è netta. Questa la sua richiesta

“L’incubo che sta vivendo il calcio a Ferrara, dopo un’ubriacatura tanto bella quanto repentina, con la doppia promozione dalla C alla A, ritrovata 49 anni dopo i fasti di Paolo Mazza alla presidenza, due salvezze di fila e poi una retrocessione, triste e senza pubblico, perché nel frattempo la pandemia aveva svuotato gli stadi, ma il campionato di serie A non si fermò.

Da quel giorno, dopo aver toccato l’Everest con un dito (memorabili i successi contro Bologna, Roma e Lazio, e contro la Juventus di Allegri, che quel giorno del 2019 ‘sdoganò’ il termine oggi abusato di ‘corto muso’, paragonando il testa a testa scudetto alle gare di ippica), è iniziata una discesa in picchiata, passata da un cambio di proprietà fino all’attuale contestazione della Curva Ovest nei confronti di Joe Tacopina, subentrato ai Colombarini oltre due anni fa, quando i biancazzurri erano ancora in serie B.

L’avvocato newyorkese ha acquistato, ripianando i debiti, ma dopo i proclami ha inanellato una lunga serie di errori che si sono ripercossi poi sui risultati sportivi. Una lunga girandola di allenatori (è passato di qui anche il debuttante Daniele De Rossi, ora alla guida della Roma), l’ingaggio di nomi importanti, ormai più ‘vecchie glorie’ con acciacchi e poco smalto del tempo che fu (Pepito Rossi e Radja Nainggolan su tutti) e un mercato con porte girevoli che non ha evitato, la scorsa primavera, una rovinosa retrocessione in serie C. Un danno per la città, per gli sportivi e per chi nella Spal aveva investito.

Per questo Joe ha rilanciato, non riuscendo però ad invertire quella china discendente che da quattro anni perseguita i colori biancazzurri. Così, con la squadra che continua a cambiare giocatori e allenatori vorticosamente e che si trova oggi a rischio addirittura di finire tra i dilettanti, la forte contestazione della Ovest è sfociata nella richiesta al Comune di fare da tramite con la società, per poter consegnare il marchio della Spal alla città, senza alcun costo.

Crediamo sia giusto che il marchio che rappresenta un patrimonio sportivo, sociale e culturale di questa città debba essere tenuto saldamente tra le mani del Comune di Ferrara, che deve avere l’onere e l’onore di preservarne la storia”, hanno detto i tifosi nelle scorse settimane. Una richiesta che è in mano ai legali, il Comune ha predisposto un tavolo tecnico per capire se la cosa sia fattibile o meno. Difficile lo sia gratuitamente.

“E’ una questione legale in mano ai miei avvocati. Il marchio è attaccato alla Spal e non ci ho perso molto sonno. Ma se qualcuno è disposto a pagare 28 milioni per il logo, mi chiami pure“, ha dichiarato Tacopina nella sua ultima intervista“.

fonte: ilrestodelcarlino.it