Caos vaccini, Giuffrida invita ad acquistarne di più: ‘Puntiamo a concludere la campagna entro settembre’

Il Direttore del Dipartimento di prevenzione Asp illustra le criticità di approvvigionamento, con un occhio alla variante inglese

La campagna di vaccinazione anti Covid nel nostro Paese non poteva non essere accompagnata da polemiche. Gli accordi, in alcuni casi non rispettati dai colossi farmaceutici, con la conseguente carenza di dosi anche per il secondo richiamo, accompagnati dal numero esiguo di personale sanitario a disposizione, non fanno dormire sonni tranquilli agli italiani. La situazione sembra normalizzarsi col passare dei giorni e la somministrazione dei vaccini comincia ad avere un ritmo regolare. Ma le polemiche continuano ad alimentarsi.

“Di questo passo – confida Sandro Giuffrida – non riusciremo a vaccinare l’intera popolazione neanche fra un anno”.

Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp ha affrontato l’argomento intervenendo in diretta nel corso della striscia di informazione bisettimanale di CityNow “Live break”, condotta dal direttore Vincenzo Comi.

Le criticità

Quello che ci si domanda oggi è se si tratta di un problema di carenza di dosi, o di risorse umane in grado di somministrare il vaccino? O entrambe le cose? Giuffrida offre la sua valutazione:

“Il problema principale è quello della mancanza di dosi. Anche se fossimo partiti con trenta centri vaccinali non ci sarebbero stati vaccini sufficienti. Il problema dovrebbe essere risolto nei prossimi mesi, dicono ad aprile, quando il numero delle dosi sarà estremamente elevato. A quel punto potremmo trovarci nella situazione contraria in cui ad un numero consistente di dosi non c’è una capacità organizzativa sufficiente”.

Insomma sembra un cane che si morde la coda, anche a livello locale:

“Per quanto riguarda la nostra Asp credo che ci siamo mossi molto tempestivamente con l’implementazione dei centri vaccinali, mentre stiamo ancora reclutando il personale. Altro personale lo stiamo aspettando dalla Protezione civile. Ricordiamo infatti che il Commissario Arcuri aveva detto che avrebbe inviato 15 mila persone in tutta Italia e nella nostra Asp 150, ma ancora siamo al 10% circa”.

Più vaccini meno spazio al virus

Il suggerimento di Giuffrida è quindi di acquisire, ove possibile, altre dosi di vaccini, anche da altri produttori, fermo restando che comunque vanno valutati anche se alcuni di questi sono stati già testati:

“La Regione non ha potere per acquistare i vaccini, ma il governo si. Sarebbe bene cercare di individuare altre tipologie di vaccini adatti allo scopo. A parte l’immediata disponibilità del vaccino della Johnson&Johnson con ottima efficacia e la possibilità di essere somministrato in una sola dose, c’è anche il vaccino russo estremamente efficace. Ecco insomma se si riuscisse ad aggiungere questi potremmo avere un quantitativo maggiore di vaccini e quindi di procedere più speditamente”.

L’Asp dal canto suo ha stilato un suo cronoprogramma, volto ad offrire la massima protezione alla più ampia fetta di popolazione possibile:

“Noi vorremmo vaccinare tutti entro agosto o settembre. Primo, perché tra settembre e ottobre inizia la vaccinazione antinfluenzale, secondo perché potrebbero essere necessarie ulteriori dosi di vaccino e quindi ricominciare con le dosi di richiamo in relazione allo sviluppo delle varianti del virus, e infine perché più velocemente vacciniamo meno spazio diamo al virus di poter mutare e rappresentarsi con varianti verso le quali il vaccino potrebbe proteggere in maniera inferiore”.