Capitale della Cultura e la delusione di Reggio, Pazzano: ‘La differenza è il dossier’
"Per il consigliere comunale il dossier non era il migliore. Semplicemente questo", l'analisi di Saverio Pazzano
13 Marzo 2025 - 16:12 | di Redazione

“E mamma mia!!! E che è??? Dagli attacchi al vittimismo, sembra un’euforia da post trance agonistica.
Non è la bellezza della città, né una gara a chi ha di più, a chi è nato prima, non è una competizione sulle origini, su chi ha più storia, su chi “guarda il mare quanto è bello“, su chi ha più ore di sole all’anno, su chi ha più bronzi e più Magna Grecia nelle vene (anche un po’ meno di retorica sulla Magna Grecia aiuterebbe a cogliere meglio la ricchezza complessiva e il “paesaggio” culturale della città)…”.
E’ il commento di Saverio Pazzano sul verdetto di ieri che ha visto vincere Pordenone come ‘Capitale della Cultura 2027’.
“La differenza è il dossier, che è il frutto di un lavoro (solitamente di anni) capace di portare a sistema e valorizzare ciò che genera Cultura. Le città che vincono ci provano per anni. Si tratta di un lavoro che può iniziare qui, dài! Non è che Reggio era lì lì per vincere e Pordenone ci ha preso lo scettro…Un attimo di calma. Ripartiamo dal dossier, che non era il migliore. Probabilmente non poteva esserlo, in questo momento. Sem-pli-ce-men-te. Ripartiamo da qui come “stile” di lavoro: non per “realizzare il progetto”, ma per acquisire un approccio che finalmente generi Politiche Culturali che ad oggi non ci sono. Prendiamo spunto dagli altri per capire dove è doveroso cambiare, senza sconfortarci e senza complottismo. Guardiamo avanti: abbiamo semplicemente capito che si può fare, con un lavoro che sia nel tempo curato e curante per Reggio e chi la abita”.
