Il Garante Siviglia si appella a Cotticelli: 'Carenza di personale medico al carcere di Arghillà'

"La carenza di personale medico nel carcere ha portato a conseguenze irrimediabili, come la morte di un giovane detenuto rimasta inspiegata". L'appello del Garante alle autorità

Il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Agostino Siviglia, ha inviato al Commissario Cotticelli e ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria oltre che al Dirigente del Dipartimento salute della Regione Calabria una nota in cui sollecita l’istituzione dell’Osservatorio regionale permanente per la sanità penitenziaria.

“Le complesse problematiche dell’assistenza sanitaria in carcere impongono l’immediato intervento di tutti coloro che interagiscono con il sistema penitenziario calabrese”.

Siviglia scrive:

“Già in occasione degli Stati Generali dell’esecuzione penale in Calabria, fortemente voluti dal Garante regionale, si era convenuto di attivare al più presto l’osservatorio permanente al fine di fronteggiare le diverse urgenze che riguardano i vari istituti penitenziari calabresi nel delicatissimo ambito della salvaguardia del diritto fondamentale alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione.

A distanza di due mesi ancora non si è proceduto ad emanare il relativo decreto di istituzione dell’organismo; nel mentre continuano i gravi disagi negli istituti penitenziari calabresi e, in particolare, in quello di Reggio Calabria Arghillà che soffre di un’endemica carenza di personale medico specialistico e non riesce a garantire la copertura infermieristica 24 ore su 24”.

Il Garante Siviglia, da anni denuncia tale insopportabile situazione che “purtroppo ha portato a conseguenze irrimediabili, tra le quali si ricorda la morte in carcere, il 18 marzo 2018, del giovane detenuto Antonino Saladino, ancora oggi rimasta inspiegata”.

Nel sollecitare l’urgenza dell’intervento di chi di dovere, il Garante auspica un immediato riscontro a questa ulteriore segnalazione in difetto della quale intende coinvolgere i vertici dell’Amministrazione della giustizia, locali e nazionali nonché del Ministero della Sanità, non essendo più tollerabile il perdurare di tale situazione.