Caso Hospice, Asp replica alle dichiarazioni di Trapani Lombardo

La Commissione straordinaria dell'Asp replica alle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Trapani Lombardo ai microfoni di CityNow

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In relazione all’articolo apparso sul Magazine in tempo reale www.citynow.it la Commissione straordinaria ritiene doveroso formulare alcune precisazioni.

Nostro malgrado, ancora una volta, i vertici della Fondazione che finora hanno gestito l’Hospice “via delle Stelle” di Reggio Calabria non hanno mancato di tentare di far passare il messaggio (sia pure attraverso canali di comunicazione pubblica nei quali ciascuno si sente autorizzato a dire tutto ed il contrario di tutto) col quale interpretano il ruolo (che non calza proprio nel loro caso) di vittime di una situazione, nella quale al contrario l’Ente sanitario in realtà rischia di diventare erede di una deriva amministrativo-finanziaria che non può avere sbocchi coerenti con logiche di efficienza, razionalità e in particolare di rispetto della legalità.

Basterebbe sottolineare che l’Azienda che questa Commissione ha il difficile compito di amministrare in questo momento è un Ente pubblico sciolto per infiltrazioni mafiose, per comprendere quanto sia preferibile da parte di tutti tenere un profilo di decenza nelle dichiarazioni pubbliche e di rispetto per gli sforzi che si stanno compiendo ogni giorno da parte di chi, dovendo gestire gli strascichi del grave disastro compiuto in passato, tenta tra mille difficoltà e forti resistenze ambientali, di porre solide basi per la ricostruzione di tale organismo sanitario, coniugando l’esigenza di proseguire a garantire servizi sanitari adeguati  con la riaffermazione dei principi di legalità e di buona amministrazione.

Si è voluto interpretare il senso di responsabile consapevolezza, mostrata dalla Commissione straordinaria, riguardo alla indiscussa valenza umana e sociale della problematica sul tappeto, come un assurdo intendimento di aprire un conflitto con la fallimentare gestione attuale dell’Hospice.

In realtà ciò che i Commissari,  di fronte ai competenti organi regionali ed al Commissario ad Acta, Gen.leCotticelli, hanno riaffermato nella riunione di ieri, è stata la assoluta necessità che da parte dei responsabili della Fondazione si prenda finalmente atto  dell’impossibilità di proseguire secondo i criteri attuali,  che non garantiscono certamente una buona gestione della struttura e appaiano opachi, confusi, e non conformi con gli obblighi inerenti le regole di contabilità pubblica, declinati attraverso procedure anomale, oltre che carenti sotto l’aspetto sociale, che deve sempre connotare i servizi sanitari erogati ai cittadini dagli organismi pubblici.

Al di là quindi di immaginarie guerre mosse nei confronti di quei soggetti privati che finora hanno erogato con  risorse pubbliche, prestazioni sanitarie, occorre ribadire che questa Commissione, nel rispetto degli utenti, nonché di tutte le componenti sociali interessate alle sorti della sanità di questa provincia, intende muoversi, doverosamente, in una logica di necessaria discontinuità rispetto a tutte quelle forme di conduzione pregressa, connotata da evidenti profili di irregolarità e di irrazionalità, sia amministrativa che sanitaria, e che sono oggi arrivate all’inevitabile “redde rationem”.

A tal proposito giova segnalare che l’incontro di ieri ha consentito di raggiungere i seguenti risultati:

A)     Con apposito DCA di emanazione regionale verrà, finalmente, stabilito il budget per l’Hospice di Reggio Calabria all’interno di una precisa indicazione delle tariffe prestazionali da corrispondere. Ciò consentirà di applicare all’Hospice di Reggio Calabria le norme regolative in vigore per tutto il territorio regionale;

B)     Trattandosi di servizi sanitari acquistati dall’Asp se ne chiederà alla Regione Calabria il conseguente ripiano economico, mentre sinora il tutto gravava sul disastrato bilancio dell’Asp che vi applicava risorse indistinte. Tale aspetto purtroppo in passato è stato trascurato.

C)     Alla luce  dell’utilizzazione da parte della Fondazione del bene immobile di proprietà  dell’Asp nonché della fornitura di energia elettrica e gas,  sempre a carico ASP, si regolamenteranno, all’interno del contratto che si stipulerà con la Fondazione per il corrente anno, le modalità di restituzione del credito vantato a tal fine dall’Asp.

Appare evidente che il confronto richiesto da questa Commissione ha posto definitivamente le basi per il superamento di un problema annoso e sinora mai risolto.

La Commissione Straordinaria