Castellacci: 'In serie C il 90% difficilmente potrà rispettare i protocolli'

"Come trovano i test? Come organizzano i ritiri blindati qualora ce ne fosse bisogno?"

In altra pagina del nostro giornale, abbiamo riportato in un primo momento l’elenco dei club che oggi hanno aderito alla disputa dei play off nel girone C, insieme a questi vi sono adesso dodici società che hanno sottoscritto la richiesta di una nuova Assemblea, per rivedere quanto proposto dal Consiglio Direttivo ultimo.

Senza più prendere in considerazione l’impossibilità a scendere in campo, sbandierata più volte in questi mesi per motivi economici ed anche legati alle difficoltà del protocollo. E’ il presidente dell’Associazione LAMICA Enrico Castellacci a ricordarlo attraverso le colonne del Corriere dello Sport: “I club che militano nel massimo campionato potranno applicarlo tranquillamente, ma possiedono potenzialità economiche, organizzative, logistiche e umane non paragonabili. Per le altre leghe la vedo più difficile. Come associazione abbiamo portato in Federcalcio due documenti per dare voce ai medici di Serie B e Serie C: i primi hanno delle perplessità, i secondi nel 90% dei casi affermano che difficilmente potranno far rispettare il protocollo. Come trovano i test? Come organizzano i ritiri blindati qualora ce ne fosse bisogno? E poi, scusate se è poco, in Serie C di solito un medico lavora part time. Non riuscirebbe nemmeno a fare la quarantena con il resto della squadra. Non è un caso che la Lega Pro si volesse fermare”.