"Una Cenerentola a Manhattan": ecco il nuovo libro di Felicia Kingsley

Felicia Kingsley scardina la logica dei Grimm dando nuova ninfa vitale a una storia che, ai giorni nostri, chi può dire che non abbia davvero del reale?

Buona domenica e bentornati nella nostra rubrica dedicata ai libri!

Spero che la vostra settimana sia stata piacevole, per quanto riguarda la mia, ci ha pensato Felicia Kingsley a farmi sognare! Ancora lei, la nostra beniamina del romance! Il suo nuovo libro: “Una Cenerentola a Manhattan” ha superato ogni aspettativa!

Divertente, romantico, grintoso e sentimentale, il mix d’ingredienti che riescono a tenerci ben ancorate alle pagine fino all’ultima sillaba!

Se ci aggiungiamo un abito incantevole, una rivista da gestire e delle scarpe per cui fare follie, mi chiedo perché non state già facendo la fila in libreria e siete ancora davanti allo schermo! Avete ragione devo darvi qualche indizio in più.

La nostra Riley presenta l’identikit al completo per aggiudicarsi il titolo indiscusso di Cenerentola:

infanzia difficile, una strega per matrigna e due pusillanimi di sorellastre. Per quanto riguarda l’aspetto fisico è ovviamente bellissima, nonostante i suoi tentativi di svilirsi esteticamente per evidenziare la sua intelligenza e il suo spirito critico. Il lavoro dei suoi sogni è dirigere la rivista culturale fondata dai suoi genitori, attualmente nelle mani incompetenti di Mathilda.

La matrigna, infatti, sembra praticare come sport agonistico il “roviniamo la vita a Riley tour”, ma la nostra protagonista è decisa a resistere a ogni tipo di sopruso e, dalla sua parte, ha la lealtà di vecchi e nuovi amici pronti a sostenerla.

Le incombenze a cui la perfida Mathilda la sottopone, non allontanano la giovane dalle sue passioni, prima fra tutte: la scrittura. (Annotate gente! Il primo insegnamento imprescindibile: mai farsi mettere i bastoni tra le ruote da nessuno.)

Riley lavora al suo romanzo da circa due anni e finalmente raccoglie un po’ di coraggio e autostima per ultimare il lavoro e cercare di recapitarlo a “Dio”, l’editore più importante di New York! (Secondo insegnamento: abbi fiducia in te stessa, nelle tue capacità e nella famosa botta di… fortuna?! È il caso di dirlo: Audentes fortuna iuvat!)

Ma come? L’occasione più propizia è un evento a cui solo l’élite dell’editoria newyorkese è ammessa.

Un ballo che potrebbe cambiarle la vita, peccato che, come la favola tradizionale ci insegna, una matrigna accompagnata da due poco avvenenti figlie, che peraltro non brillano di alcun ingegno, non permetterà mai alla splendida figliastra (che eccelle praticamente in tutto) di parteciparvi! È la regola.

Ma la favola ci insegna anche che di questa regola possiamo gioiosamente infischiarcene.

Riley arriverà al ballo in maschera, col volto coperto, espediente che potrà tutelarla da sguardi indiscreti ma non da tutti gli sguardi… uno in particolare ne sarà totalmente rapito, che sia il suo bel principe? Nel frattempo, lei, con estrema goffaggine, riuscirà nell’intento prefissato: consegnare il manoscritto al guru dell’editoria. Tuttavia, i mezzi poco ortodossi che userà per farlo, creeranno una sorta di eventi-domino che la metteranno in condizione di tirare, ben presto, le ingarbugliate somme della sua vita.

Il principe? Siamo a New York! Vi risulta che ci sia una qualche famiglia reale?

Jesse è tutto quello che un principe non è: un don Giovanni senza scrupoli, collocato al primo posto nella lista degli scapoli d’oro di New York, un uomo concreto, senza dubbio di successo, anche lui impegnato attivamente nel settore editoriale e dunque ospite, quasi d’onore, del ballo! Il suo tallone d’Achille? Cenerentola!

Peccato che non abbia la ben che minima idea di chi sia. La giovane sconosciuta avvolta nel suo abito hollywoodiano, scappando in metro gli ha involontariamente concesso il lascito di una scarpa… e che scarpa direi!

E se vi dicessi che la nostra Cinderella per sbarcare il lunario fa una moltitudine di lavori e uno di questi ha qualcosa in comune con Jesse?

Si rincontreranno, quando la magia della notte incantata che un ballo a Central Park può regalare sarà ormai svanita, ma saranno in grado di riconoscersi?

Su questo fronte, la favola a cui ci hanno abituate da bambine non può darci alcun indizio, Felicia ha scardinato totalmente la logica dei Grimm (per fortuna aggiungerei), dando nuova linfa vitale a una storia che, ai giorni nostri, chi può dire che non abbia davvero del reale?

Riley, a nome di tutte le Cinderelle mancate, siamo con te! Buona lettura dreamer! In fondo… che male c’è a sognare?

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