Caso Hospice, vice presidente Vita: "Disposti a lasciare la struttura in mano all'Asp"

"Siamo disposti a lasciare la struttura in mano all'Asp, ma a delle condizioni". L'appello del vice presidente VIta

Durante la conferenza stampa di questa mattina a Palazzo San Giorgio trova spazio anche l’intervento del Dott. Salvatore Vita.

“Come consiglio di amministrazione, cerchiamo in ogni modo di sostenere ed aiutare il presidente Trapani nel suo operato. Il dottore è presente da anni, all’interno della struttura e lavora instancabilmente per i suoi pazienti, in qualsiasi momento della giornata, anche da fuori città”. 

Il vice presidente Vita, anch’egli medico, si occupa di seguire i pazienti dal compimento dei 18 anni fino al momento in cui, sfortunatamente, hanno bisogno dell’Hospice.

“Posso garantirvi senza ombra di dubbio – racconta Vita alla stampa – che l’eccellenza dei nostri servizi non è da mettere in discussione. Invece così è, la nostra professionalità viene continuamente messa in dubbio e non capisco perchè da tanti anni si è creato questo tipo di ostracismo da parte dell’Asp nei confronti della nostra struttura. Più volte ci siamo incontrati aprendo tavoli di discussione infiniti. Abbiamo persino avuto all’interno del consiglio di amministrazione rappresentanti dell’azienda sanitaria provinciale, ma non siamo mai riusciti a venir fuori da questo vespaio di situazioni anomale”.

Durante il suo intervento, Vita ricorda che l’Hospice è una struttura che eroga prestazioni richieste proprio dall’Asp e la stessa azienda sanitaria, in seguito, non riconosce i servizi emessi.

“Non c’è alternativa all’Hospice. Il malato terminale a Reggio Calabria non ha diverse opzioni davanti a se, non ha un altro posto in cui andare per alleviare le sue sofferenze e rendere più dignitosi i suoi ultimi giorni. Chi ha vissuto sulla propria pelle queste drammatiche situazioni, sa quanto è fondamentale accompagnare il malato verso il suo destino”.

Nel suo accorato appello Vita ribadisce la grande esperienza e professionalità dell’Hospice, dimostrata nei suoi lunghi anni di servizi ai cittadini.

“Siamo disposti a riunire il consiglio d’urgenza e lasciare la struttura in mano a l’Asp sceglierà, ma con le garanzie che chi verrà a dirigerla non abbia nessun tipo di interesse, se non quello verso i malati. Io non so come finirà questa storia, ma se dovesse finire in maniera poco bella sarà un grave problema per la città che non vive più di sanità”. 

Il vice presidente Hospice conclude con una triste verità:

“A Reggio Calabria per riuscire ad avere una prestazione di alta qualità bisogna chiedere il favore all’amico, al collega, attendere i tempi del pronto soccorso a volte vuol dire arrivare troppo tardi. Quindi come si può anche solamente pensare di non favorire l’Hospice?”.