Chiusura Pythagoras, docenti e genitori: 'Necessario l'immediato rientro in classe'

Istituzioni, corpo docenti e genitori a confronto. Il sindaco Brunetti ha ricevuto una delegazione della comunità scolastica di Ravagnese

Mattinata incandescente a Piazza Italia, dove studenti, corpo docenti e famiglie si sono riuniti per protestare contro la chiusura del plesso scolastico “Pythagoras” di Ravagnese. Uno fra gli istituti storici di Reggio Calabria si trova al momento in stand-by in seguito ad un’ordinanza sindacale che ha bloccato le attività didattiche per effettuare delle verifiche sull’agibilità della struttura.

Chiusura Pythagoras: la denuncia della comunità scolastica

Protesta Pythagoras Prof Vincenzo Giordano

“Ci troviamo di fronte all’ennesimo paradosso amministrativo – ha detto il prof. Vincenzo Giordano ai microfoni di CityNow. Non entrando nel merito dell’ordinanza e dei controlli, avvenuti ad agosto e secondo una valutazione visiva, che suscitano, quindi non poche riflessioni, visti i tempi di comunicazione che, di certo, potevano essere più accettabili, ciò che noi lamentiamo è la mancata attuazione di una programmazione in grado di fornire soluzioni tempestive.

17 classi della scuola media Pythagoras non hanno spazi in cui svolgere l’attività didattica dal 4 ottobre.

Il timore, forse anche complottistico, è quello del dimensionamento scolastico. Sappiamo che 9 istituti reggini saranno chiusi.

Ciò che chiediamo all’amministrazione di Reggio Calabria è l’immediato rientro in classe, in strutture in sicurezza e con adeguati standard”.

L’accorato appello da parte del docente, prosegue con un sentito “non abbandonate il nostro plesso”:

“Si facciano le dovute verifiche, si faccia il consolidamento, ma il plesso non può essere abbandonato a se stesso, come è successo già in passato con altri istituti”.

L’appello dei genitori

Protesta Pythagoras 1

“Mercoledì sera – ha raccontato Mario Luvarà genitore e presidente del Consiglio d’istituto del Nosside Pythagoras – abbiamo appreso che il plesso Pythagoras (scuola media) era stato dichiarato inagibile da un’ordinanza sindacale urgente. Inagibile da un’ispezione visiva, fatta da una società che ha vinto la gara d’appalto con il Comune. In seguito all’apposizione dei sigilli alla struttura ci siamo sentiti fortemente disorientati e, per questo motivo, abbiamo convocato un consiglio straordinario, appunto per discutere della situazione, cercando di capire le motivazioni.

La soluzione tampone del dislocamento temporaneo tra i plessi Alvaro e Larizza Scopelliti va bene, ma fino ad un certo punto. Parliamo di ragazzi dagli 11 ai 13 anni, che, quindi, non possono essere lasciati “incustoditi” ed i docenti devono avere materialmente il tempo di spostarsi da una classe all’altra senza fare i salti mortali.

Noi siamo qui per accendere un riflettore affinché il nostro territorio non venga distrutto, il plesso non può essere chiuso. Basti pensare che l’I.C. Nosside Pythagoras è tra i più popolosi del comprensorio reggino. Deve essere fatta un’altra valutazione, con dei carotaggi che stabiliscano se effettivamente esistono delle criticità dal punto di vista della sicurezza.

I ragazzi sono a casa da giovedì e anche se l’integrazione all’ordinanza di ieri ne predispone il dislocamento, non è chiara ancora la tempistica con cui questo dovrebbe avvenire”.

La protesta, comunque, ha dato in parte gli esiti sperati, in quanto una delegazione della comunità scolastica di Ravagnese è stata ricevuta a Palazzo San Giorgio dal sindaco Brunetti per discutere delle possibili soluzioni da attuare in merito alla vicenda Pythagoras.

Pazzano: “Tempi celeri e massima trasparenza”

In piazza anche il consigliere comunale Saverio Pazzano:

“Dagli uffici competenti abbiamo saputo che sono previste delle analisi antisismiche su 27 scuole del territorio reggino. Il Pythagoras ha presentato criticità al primo livello, l’amministrazione dovrà fare in modo che entro i prossimi 15 giorni vengano portati a compimento il secondo e terzo livello di analisi, per capire se la scuola può essere riaperta o meno.

Abbiamo chiesto al Comune che tutto questo processo avvenga in tempi celeri e nel massimo della trasparenza, garantendo il diritto allo studio anche in sedi alternative che siano comodi per i genitori e congrue per docenti e studenti. chiaramente, essendoci 27 scuole nel programma bisogna che l’amministrazione preveda, in tempo, dei piani alternativi anche per le altre scuole perché Reggio è una città di edifici vetusti”.