#CityNowForFuture - Leoni da tastiera scatenati: “O legnate che si perdono”

Dalle opinioni di alcuni lettori traspare un tale odio per le nuove generazioni che si stenta, quasi, a crederci

“Le masse popolari hanno sempre seguito volentieri dei pazzi, meglio se criminali, come Hitler e Stalin, adesso non mi stupisco che si vada dietro a una ragazza goffa come Greta. Sto facendo un ragionamento, se non vi piace me ne vado nel mio ufficio e voi andate avanti. Questi cretini vanno in piazza senza sapere perché cacchio manifestano”.

Ancora una volta, il giornalista Vittorio Feltri (Direttore Libero) lancia un’opinione affilata sul tema del momento: lo sciopero globale per il cambiamento climatico.

Dopo gli insulti ai meridionali, che hanno fatto il giro del web, Feltri torna sulla scena televisiva con una massima discutibile. Nel 2019 la libertà di opinione è diventata quantomai un’arma in grado di provocare migliaia di feriti. Ognuno è libero di esprimere le proprie idee, la bellezza dell’umanità risiede proprio lí, nella diversità.

Per quale motivo, la gente, per esprimere la propria opinione si sente in dovere di insultare chi la pensa diversamente?

Qualsiasi cosa si pensi del Fridays for future o di Reggio, o dell’immigrazione, o di qualsiasi altro tema, perché non esprimerlo con saggezza, in modo da coinvolgere gli altri?

E così una grande manifestazione di bellezza (perché solo così può esser definito l’evento di ieri) viene minimizzato, banalizzato con frasi del tipo ‘andate a lavorare’, ‘pecorelle al pascolo’, ‘ogni scusa è buona per non fare il vostro dovere’,’com’è combinata Reggio’, o peggio ancora ‘legnate che si perdono’, ‘Pala e scopa e pulite la città’.

I commenti ai nostri articoli dedicati al Fridays for future di Reggio Calabria mettono veramente i brividi. Dalle opinioni di alcuni lettori traspare un tale odio per le nuove generazioni che si stenta, quasi, a crederci.

Ognuno dei ragazzi che, ieri venerdì 27 settembre, è sceso in piazza probabilmente è figlio, fratello, nipote, amico di qualcuno. E allora come si fa a non sostenere la propria famiglia, i propri amici in una lotta così importante come quella per l’ambiente? Le divergenze sono naturali, ma dal pensare diversamente alla critica spudorata ce ne vuole.

In tanti, probabilmente, non si sono resi conto della grandezza di questa onda verde che ha travolto intere nazioni fino ad arrivare anche qui, nella città dello Stretto.

La critica è senz’altro bella, ma solamente quando è costruttiva.

Ma ognuno combatte come può.