Report ISS, Calabria a rischio alto: indice Rt ancora sopra l’1

I dati del nuovo report non sono molto confortanti per la Calabria che dovrebbe rimanere in zona arancione. Si attende l'ufficialità del Ministro Speranza


Il “Quotidiano Sanità” riporta i dati dell’ultimo monitoraggio della Cabina di regia tra Istituto Superiore della Sanità e Ministero della Salute. I risultati non sono confortanti per la Calabria che, probabilmente, anche questa settimana resterà arancione.

Gran parte dell’Italia passerà in zona gialla, è quasi certo, anche se si è in attesa dell’ufficialità da parte del Ministro Speranza. Storia diversa per la Regione meridionale che, quasi sicuramente, per accedere ai “privilegi” della fascia di minor rischio dovrà attendere almeno un’altra settimana.

I dati dell’ultimo Report ISS – Ministero della Salute

L’indice Rt nazionale è ancora in calo a 0,81 (0,77 – 0,89) rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio sull’andamento dell’epidemia relativo al periodo 12-18 aprile.

“Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello critico”, riporta il report.

“Si osserva un lieve miglioramento generale del rischio – si legge nel report – , con due Regioni (Calabria e Sardegna) che hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Quattordici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e cinque Regioni che hanno una classificazione di rischio basso. Quattro Regioni (vs cinque la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Basilicata e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno”.

Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/PPAA vs 14 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (35%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.526 (13/04/2021) a 3.151 (20/04/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è sotto la soglia critica (36%) per la prima volta dopo varie settimane. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 26.952 (13/04/2021) a 23.255 (20/04/2021).

Tredici Regioni/PPAA non hanno riportato allerte di resilienza. Una Regione (Calabria) ha riportato molteplici allerte.

Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (29.892 vs 32.921 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (37,9% vs 37,0% la scorsa settimana). Anche in lieve aumento il numero di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,4% vs 38,1%). Infine, il 23,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

Indice Rt per Regione

Abruzzo, 0.84; Basilicata, 1.24; Calabria, 1.03; Campania, 0.92; Emilia Romagna, 0.73; Friuli Venezia Giulia, 0.61; Lazio, 0.78; Liguria, 0.82; Lombardia, 0.72; Marche, 0.69; Molise, 1.49; Piemonte, 0.66; provincia autonoma di Bolzano, 0.75; provincia autonoma di Trento, 0.77; Puglia, 0.84; Sardegna, 0.97; Sicilia, 1.12; Toscana, 0.88; Umbria, 0.89; Valle d’Aosta, 0.94; Veneto, 0.71.

I cambi di colore

In ogni caso a quanto si apprende sarebbero 14 regioni e 2 Pa ad andare in zona gialla dal prossimo 26 aprile come previsto dal Decreto Riaperture. E stiamo parlando di: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Tutte queste Regioni rappresentano quasi 50 milioni di italiani.

In arancione dovrebbero andare Basilicata, Calabria, Sicilia, la Valle d’Aosta con la Puglia che è in bilico tra giallo e arancione. La Sardegna resta invece rossa.