Commissariamento Scilla, l'ex sindaco Ciccone: 'Questi anni terribili stanno per passare'

"Due anni che hanno portato Scilla nello stato di degrado". Secondo Ciccone la 'lunga notte' del comune sta per passare

“Informiamo i nostri concittadini che finalmente i due anni terribili del commissariamento dell’ente stanno per passare”.

A scriverlo è l’ex sindaco di Scilla, Pasqualino Ciccone, in un lungo post su Facebook.

“Due anni che hanno portato Scilla nello stato di degrado e che ha fermato in modo devastante tutte le iniziative, i provvedimenti ed i contributi che eravamo riusciti ad ottenere e a portare avanti in due anni e mezzo, lo stesso periodo di tempo in cui ha amministrato la triade commissariale”.

Il lungo elenco parte dal campo sportivo:

“Noi, abbiamo costruito la recinzione del campo sportivo; loro hanno certificato l’inagibilità degli spogliatoi, hanno chiuso il campo sportivo e non hanno intrapreso nessuna iniziativa per renderlo agibile. Noi abbiamo ristrutturato la villetta, che in questi due anni si è ridotta a un letamaio, invasa da sporcizia e topi.

Il lungo discorso di Ciccone tocca anche le scuole, la mensa, il famoso ascensore, il porto, i parcheggi, la raccolta differenziata, i depuratori. E ancora, il centro di aggregazione giovanile a Solano, il rifacimento delle fontane pubbliche. Lo sfogo dell’ex primo cittadino passa anche per l’organizzazione della stagione estiva:

“Noi, manifestazione a iosa (notte bianca, teatro, incontri con magistrati….) e loro: latitanti”.

Lo stesso vale per il lungomare, per i tributi, il bilancio comunale:

“Noi approvato sempre prima della scadenza di legge, assumendocene le responsabilità. Loro non si sono ancora assunti la responsabilità della loro gestione economica perché non hanno ancora approvato il bilancio, ma se come si vocifera il comune è in una situazione di default, allora abbiano il coraggio di dichiararne il dissesto finanziario, verificando le eventuali responsabilità, senza lasciare a chi verrà dopo di loro una responsabilità che non gli appartiene.

Questi i fatti ed i fatti non li può cambiare nessuno. Avevamo dato una speranza a questo Paese, avevamo fatto rispettare le regole con un conseguenziale sviluppo dello stesso, avevamo reso il Paese pulito e accogliente, avevamo realizzato opere importanti, tutti parlavano di noi, Scilla stava rifiorendo, i nostri concittadini erano contenti del nostro impegno e dei nostri risultati.

Poi arrivò la notte, lunga e pesante”.

Ciccone conclude:

“Adesso può tornare l’alba, una primavera nuova. Abbiamo l’obbligo di far si che questo accada; lo dobbiamo alla nostra gente, al futuro dei nostri figli, all’amore che abbiamo per il nostro Paese. Tutti assieme, nella stessa direzione, senza divisioni, per lo sviluppo di Scilla”.