Comunali Reggio, Rifiuti: Falcomatà punta tutto su Melicuccà e punzecchia Minicuci

Nella diretta di CityNow il primo cittadino sottolinea il passaggio a Castore e denuncia strumentalizzazioni

Il problema dei rifiuti è stato cavalcato in ogni modo in questa campagna elettorale. Sono stati offerti anche punti di vista nuovi e apprezzabili. Ma intano la situazione non cenna a migliorare. Le soluzioni messe in campo non sono mancate, ma ora una, ora l’altra cosa, non hanno mai fatto quadrare il cerchio. Si è addirittura chiesto l’intervento dell’esercito. Ma che fine ha fatto quella richiesta?

“A ottobre è partito l’iter previsto. Il ministro Guerini ha disposto l’aumento delle risorse umane, e il prefetto ha inoltrato la richiesta al Ministro degli Interni. Non è una decisione, diciamo operativa, ma è sul tavolo del Ministro Lamorgese che deve dare solo l’ok”.

A rispondere è il sindaco uscente, e ricandidato, Giuseppe Falcomatà ai microfoni di CityNow che, con il direttore Vincenzo Comi, ha dato il via al “confronto a distanza” tra i due candidati a sindaco impegnati nel ballottaggio dei prossimi 4 e 5 ottobre. Un “confronto a distanza” – con uno spazio di 50 minuti concesso ai candidati – nato dall’impossibilità di avere entrambi i pretendenti in diretta, per precisa scelta del candidato del centrodestra Antonino Minicuci.

Falcomatà, in questo faccia a faccia, a precisa domanda sulla questione rifiuti ha ricordato la situazione attuale non risparmiando una frecciatina al suo avversario:

“La situazione rifiuti è peggiorata. Perché sono circa 15 giorni che raccogliamo 40 tonnellate di indifferenziato, e la discarica di Crotone ha nuovamente chiuso. E contemporaneamente ha chiuso Sambatello, ha chiuso l’impianto di Vazzano dove portiamo l’umido, ed è stato dato alle fiamme l’impianto di Siderno. Ancora oggi mi dicono che sono state scaricate 60 tonnellate di indifferenziata con tutte le criticità che sono sotto gli occhi di tutti”.

Quando gli si domanda quale possa essere la soluzione nel breve periodo, Falcomatà rilancia:

“Ho letto una cosa da parte dell’altro candidato sindaco rispetto alla risoluzione del problema rifiuti: è la richiesta di proroga dell’apertura della discarica di Crotone. Intanto, implicitamente, si è ammesso quello che noi cerchiamo di far capire da mesi ai cittadini, nonostante le strumentalizzazioni politiche, e cioè che il problema delle discariche è un problema regionale, non è un problema del sindaco di Reggio Calabria. Perché i sindaci hanno il compito della raccolta e non della gestione dei rifiuti. Mi fa piacere che il candidato sindaco di centro-destra come unica proposta abbia quella di riaprire la discarica di Crotone, quindi confermando esattamente quello che noi diciamo da mesi”.

Entrando poi più nello specifico il primo cittadino ha aggiunto:

“L’unica soluzione nel breve periodo oltre naturalmente alla riapertura della discarica, o comunque della possibilità di conferire l’indifferenziato da qualche parte, è la discarica di Melicuccà. I lavori saranno conclusi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre al massimo. Questa sarà la seconda discarica regionale, ma ad esclusivo utilizzo della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Questo finalmente risolve il balletto dei numeri, delle tonnellate, delle competenze, e diciamo il giochino quotidiano di poter scaricare una tonnellata in più o una di meno o, come sta succedendo da maggio di quest’anno, è nuovamente da – guarda caso – 15 giorni a questa parte, la totale chiusura e il totale impedimento di ogni operazione”.

L’indifferenziato per Falcomatà, oggi, è il più grande problema, ma poi ci sono anche gli altri ambiti da dover sistemare:

“Le altre mosse sono: l’internalizzazione del servizio e il passaggio della clausola sociale dei dipendenti AVR a Castore, sul quale hanno provato a fare delle becere strumentalizzazioni. Poi ci sarà il passaggio al sistema misto, quindi porta a porta più le isole ecologiche, e il continuare a lavorare sul contrasto all’evasione tributaria. Soltanto nel 2019 sono stati accertati 14 milioni di evasione tributaria e oltre 6800 utenti non censiti, fantasmi. Ma dal prossimo bilancio, sgravato dal debito del piano di riequilibrio, si potranno mettere in campo meccanismi, come il baratto amministrativo, che consentono a chi purtroppo non può pagare la spazzatura, perché nullatenente o non ha un lavoro, una casa, non ha nulla, di poter restituire il servizio di cui usufruisce con lavori di pubblica utilità”.

C’è anche il tempo per un brevissimo commento sulla situazione di via Ciccarello che, chiusa al transito con un’ordinanza sindacale, doveva essere bonificata.

 “Era l’unica soluzione possibile, per poi liberare l’area. Ma con la chiusura delle discariche capite bene che anche quella soluzione, come è evidente, non ha funzionato”.