“L’unica candidatura a sindaco credibile per la città è la riconferma di Giuseppe Falcomatà per il bene ed il futuro migliore di Reggio e dei Reggini. Non ci sono spazi per candidature autonome o terzopoliste, andiamo al voto utile, e per questo abbiamo sin da subito aderito alla plurale, ampia, ma coesa, coalizione che sostiene Giuseppe Falcomatà”.
Parole e musica di Antonio Sapone, deus ex machina di Patto per il cambiamento – una delle sei liste civiche che sostengono il sindaco uscente nella corsa per la riconferma a Palazzo San Giorgio – che si appella ai reggini affinché “non sprechino il voto”:
“Potrebbe essere pericoloso. Votando Falcomatà scegliamo nuovamente la democrazia, da contrapporre al colonizzatore Minicuci con le sue orde, variopinte di liste a matrice Padana, e Ligure. Non sprechiamo i voti concentriamoci su Falcomatà, in ballo c è la nostra stessa autonomia, egemonia, la nostra cultura e la nostra stessa identità”.
Lo spauracchio da evitare per Sapone è quello di rendere la città dello Stretto alla stregua di una sorta di feudo di Salvini:
“Dunque, o Reggio libera con Giuseppe Falcomatà o saremo coloni, schiavi, e terzo stato culturale e sociale, di una classe dirigente leghista, guidata da un Salvini tiranno ed usurpatore, che ci ha sempre penalizzati ed insultati. Votando Falcomatà saremo liberi e fieri Reggini”.
Poi, Sapone passa al contrattacco:
“Uno strano annuncio odierno, ultimo tra i necrologi, appare in un de profundis nel quale era caduto, un articolo targato da un PRI quasi dimenticato, che sostiene, si legge, senza liste, senza candidati e senza voti la candidatura della Marcianó, che razza di sostegno è? L’unica lista che rappresenta l’area liberale Repubblicana e Liberaldemocratica sulla scheda elettorale per queste elezioni amministrative comunali, è quella del Patto per il cambiamento, benedetta dal PLI nazionale con segretario nazionale, l’Onorevole De Luca. L unica lista erede delle culture Liberali, dei volori di Democrazia, di Libertà, del popolarismo responsabile, e persino dei valori cattolici, stando alla scomparsa, insieme al PRI, dell’Udc dalla corsa elettorale, è la nostra del Patto per il Cambiamento Liberal Democratici”.
Infine, tra corsi e ricorsi storici, Sapone si appella all’orgoglio della cittadinanza:
“Queste elezioni sono un nuovo fronte di tenuta democratica, come il Piave mormorò, ora sia lo Stretto a mormorare, non passi lo straniero Minicuci”.