L'ex assessore Martino delusa: 'Cacciata da Falcomatà senza nemmeno una telefonata. Sconcertata'

Angela Martino tuona contro Falcomatà e non risparmia il Pd: "Estromessa dalla giunta senza un motivo, l'ho saputo dai giornali. Non c'è più una coalizione"

Angela Martino fa parte del lungo elenco di assessori estromessi dal sindaco Falcomatà. La nuova giunta ha visto la riconferma soltanto dell’ex f.f. Paolo Brunetti e dai due nomi indicati dal Pd Mimmetto Battaglia e Lucia Nucera.

Ex assessore alle attività produttive, Angela Martino in questi due anni ha seguito numerose vicende, tenendo sempre i contatti allacciati con le associazioni di categoria. Ad una settimana dalle ultime nomine di Falcomatà, che hanno ufficializzato un allontanamento per Angela Martino e Rocco Albanese che era nell’aria ormai da tempo, la delusione non è ancora svanita. Soprattutto per i modi e la mancanza di comunicazioni.

La delusione di Angela Martino

“Non ho ricevuto nessuna telefonata da parte del sindaco Falcomatà, nè prima che le nostre deleghe venissero “neutralizzate” con la prima parte di giunta ufficializzata il 6 gennaio, nè successivamente. E’ un comportamento singolare, io credo che i motivi di un allontanamento debbano essere appalesati e spiegati ai diretti interessati. Così non è stato, anzi ho appreso dai giornali di non essere più assessore.

Alcuni dirigenti del Pd mi hanno detto che sarei stata cacciata non per uno scarso contributo ma per “ragioni personali” del sindaco. A maggior ragione allora, dovrei capire quali sarebbero queste motivazioni personali. Io non avrei mai licenziato assessori senza avvisare prima e spiegare le ragioni, ma ognuno ha il suo modo di comportarsi”, afferma tranchant l’ex assessore ai microfoni di CityNow.

Sembra di divere un deja-vù, con diversi esponenti che anche nel recente passato (gli ex vice sindaci Armando Neri e Tonino Perna giusto per fare due esempi) avevano dichiarato di essere stati allontanati senza una spiegazione e senza un chiarimento da parte del sindaco Falcomatà.

Angela Martino tuona contro il primo cittadino ma non risparmia nemmeno il suo partito, vale a dire il Partito Democratico.

“Come non ho ricevuto un saluto da parte del sindaco, non ho ricevuto nemmeno una spiegazione dal Pd del perché io e Rocco Albanese non siamo rimasti, mentre Mimmetto Battaglia e Lucia Nucera si.

Io sono entrata in consiglio comunale appena due mesi dopo le elezioni, Rocco Albanese è stato il primo degli eletti, ed entrambi siamo stati mandati a casa. Una presunta incompatibilità caratteriale con il sindaco ci poteva anche essere ma mi doveva essere esplicitata dal primo cittadino.

Mio futuro politico ancora all’interno del Pd? Oggi non so rispondere. Ogni valutazione potrà essere fatta solo dopo che avrò capito le motivazioni del mio allontanamento”.

Il bilancio di Angela Martino: le note positive

“Le maggiori soddisfazioni in questi anni? Aver quasi raddoppiato le risorse del bando per le imprese “Reggio città turistica”, che era partito da 2 milioni e mezzo ed è arrivato a 4 milioni e mezzo. La ristrutturazione degli interni dell’Hotel Miramare con lo studio sulle potenzialità future presentato da una società leader e l’assegnazione del mercato ittico altri due risultati centrati dal mio settore e che evidenzio con orgoglio e soddisfazione.

Molto soddisfatta anche della fattoria didattica universitaria, siamo riusciti a dare in comodato d’uso dei terreni all’Università Mediterranea,  e dalla Stazione Sperimentale per le essenze degli agrumi. In questi anni ho imparato che servire la città è più avvincente che faticoso, smettere di farlo non è semplice. Più ti spendi per la tua città e più ti appassioni e ti “accanisci”, in senso positivo, nel voler risolvere le cose e centrare gli obiettivi prefissati”.

Le note negative: il Mercato Coperto

“Certamente tra le note negative metto principalmente le vicende legate al Mercato di Via Filippini. Abbiamo pubblicato due bandi che purtroppo sono andati deserti, è grande l’amarezza per non essere riusciti a far rinascere quella struttura. In più, il Comune ha dovuto pagare 80 mila euro di energia in questi anni per bollette non di competenza dell’amministrazione.

Siamo stati costretti a sporgere denuncia per furto da parte di ignoti di energia elettrica, in quel palazzo avviene qualcosa che non dovrebbe avvenire. Questo i cittadini devono saperlo“, afferma l’ex assessore.

Le bordate dell’ex assessore: “Non c’è più una coalizione”

Il terzo tempo assicurato da Falcomatà nel giorno del rientro dopo l’assoluzione, può adesso partire seppur con quasi 3 mesi di ritardo. La nuova giunta è stata definita con le ultime 3 caselle del Pd, un esecutivo che il sindaco si è cucito su misura con diversi profili tecnici e l’assenza di tutte le forze di maggioranza ad esclusione dei dem.

L’ex assessore è un fiume in piena ed alza il livello di attenzione per quanto riguarda i nuovi equilibri interni all’amministrazione Falcomatà, soprattutto con vista sui prossimi appuntamenti elettorali.

“Non mi esprimo sulla nuova giunta ma dico solo solo che io non credo ai tecnici in politica, ho una visione greco antica della politica. Forse si è cominciato a parlare di tecnici quando ci si è vergognati del contributo dei politici “tradizionali”.

La nuova giunta senza forze di maggioranza? E’ una scelta forte da parte del sindaco Falcomatà. Ad oggi non esiste la rappresentanza esecutiva nella giunta, è stata sparigliata. Credo invece che se ne sarebbe dovuto tenere conto, in politica ritengo sia importante pensare non soltanto al domani ma al dopodomani.

Difficile immaginare ad una futura coalizione di centrosinistra, perche ad oggi non c’è più. Non so se il sindaco e il Pd hanno tenuto conto di questo, anche perché a prescindere da tutto bisogna essere pronti al voto. Oggi c’è solo il Pd e nient’altro all’interno della giunta”, le bordate dell’ex assessore.

Angela Martino conclude con uno sguardo rivolto al futuro, che sarà ancora in politica.

“Liberi dal bisogno e liberi dalla smodata ambizione”, questi i pilastri che devono guidare l’attività di un politico. Se ci sono non va bene, significa che pensi a te stesso e non alla collettività.

Riguardo il mio futuro, sarà certamente ancora all’interno di questo mondo,  a maggior ragione dopo questa esperienza bellissima e impareggiabile a Palazzo San Giorgio. In questi anni ho ricevuto più di quello che ho dato, posso dire di amare Reggio ancora di più dopo l’esperienza da assessore. Adesso mi ritufferò nella mia attività professionale precedente alla discesa in politica, in attesa di capire cosa mi riserverà il futuro”.