Comune di Reggio, clamoroso: destra e sinistra d'accordo...contro l'apparato burocratico

'E' una vergogna'. 'Mancanza di rispetto istituzionale'. 'Tutto questo non è normale'. In Commissione Controllo e Garanzia è una valanga (bipartisan) contro i dirigenti comunali

Servivano le assenze e le mancate risposte di alcuni dirigenti comunali per mettere d’accordo maggioranza e opposizione al Comune di Reggio Calabria. L’evento, più unico che raro, si è materializzato durante l’odierna seduta in Commissione Controllo e Garanzia. Il celeberrimo ‘Decreto Reggio’ con i fondi ancora parcheggiati il tema all’ordine del giorno, prevista l’audizione del dirigente Pellegrino.

Tutti pronti per la seduta della commissione presieduta dal consigliere di opposizione Massimo Ripepi, a mancare però è l’attore principale, ovvero il dirigente Pellegrino, peraltro alla seconda assenza in commissione. Dopo diversi minuti di attesa, al presidente della Commissione Controllo e Garanzia non è rimasto che dichiarare la seduta terminata.

Diversi gli interventi stizziti dei consiglieri collegati, a partire da Angela Marcianò. ‘E’ una vergogna. Avevo un concorso per un dottorato, che coinvolge altre 50 persone circa. Tutte bloccate per questo mio impegno in Commissione, e poi non si tiene per l’assenza di chi era stato convocato”, le parole della già candidata a sindaco.

Dello stesso tenore l’intervento di Nino Castorina. ‘Un’ora e mezza persa in una giornata di lavoro piena. Io voglio sapere cosa fa il nucleo di valutazione rispetto a queste assenze. Non ci fanno un favore a venire, sono pagati per farlo. Ho interrogazioni e accessi agli atti fermi da mesi. Tutto questo non è normale, qualcuno prenda provvedimenti. Il consigliere Quartuccio ha ragione quando dice che le sue Pec sono senza risposta. Sono sveglio alle 6 di mattina per anticipare impegni di lavoro e poter poi presente alla Commissione, non mi sta bene”, ha concluso il consigliere dem.

La questione era stata aperta circa 20 giorni fa dal consigliere di maggioranza Quartuccio, che nel corso del consiglio comunale aveva riservato un attacco diretto ai dirigenti comunali, oggetto le mancate risposte alle Pec inviate.

“Mando Pec da mesi, ho ricevuto solo una risposta dall’ufficio di presidenza, l’unico che risponde. Se questo problema lo riscontro solo io, allora il problema è che sto antipatico, non è una cosa grave. Ma se il problema è generale, allora il problema è serio.

Voglio delle risposte oggi, io al temine del consiglio comunale non andrò via se prima qualcuno non si prende la briga di fornirmi chiarimenti rispetto alle Pec che ho inviato senza ricevere alcune risposte”, le parole di Quartuccio all’epoca, oggi ritornato sull’argomento.

“Sono stato anche redarguito da un collega di maggioranza per quel mio intervento in consiglio comunale. Il problema non è solo delle Pec senza risposta ma anche di rispetto istituzionale. E’ un problema di tutti, non mio o di Ripepi. Al di là di tutte le azioni che possono essere intraprese, ritengo che la questione deve emergere a livello cittadino.

Il modo per rappresentare alla città le difficoltà che il consiglio comunale vive, è raccontare queste problematiche. I cittadini ci seguono e partecipano, quindi devono sapere. Mio augurio che tutti assieme si prenda una posizione chiara nella mancanza di rispetto che sussiste tra organo burocratico e organo politico”, il pensiero di Quartuccio.

Prima di chiudere la seduta, Massimo Ripepi ha precisato di essere completamente d’accordo con gli interventi dei consiglieri che lo avevano preceduto e ha parlato di un “decadimento generale della politica, che è responsabile sempre di quello che non funziona”.

Se la dura presa di posizione da parte di Quartuccio in consiglio comunale poteva rappresentare la reazione da parte di un singolo, dopo la commissione odierna il problema diventa ufficiale, oltre che bipartisan. Da capire adesso quale sarà la reazione dell’apparato burocratico rispetto alle accuse dei consiglieri comunali di maggioranza e opposizione.