Nuova giunta, tensione alle stelle mentre tutto tace. Falcomatà alla prova del fuoco

Due verità opposte si scontrano, affiorano i primi timori: "Andiamo tutti a casa". No di Falcomatà ad una nuova interpartitica

E’ un silenzio spettrale quello che circonda Palazzo San Giorgio, tagliato solo da una tensione oramai alle stelle. Per chi, di lavoro, deve commentare le vicende delle ultime settimane relative alla composizione della nuova giunta, la fatica è immane. Non esiste una verità ma due diverse, lontanissime tra di loro.

Secondo ambienti vicini al sindaco Falcomatà, la quadra sul metodo si è trovata (azzeramento della giunta) così come sul numero di postazioni, e rimane soltanto da trovare l’intesa sui nomi prima di poter ufficializzare il nuovo esecutivo. Di pensiero completamente opposto invece Pd e Dp, con le due forze di maggioranza che ci tengono a far sapere che l’intesa è lontana anni luce e che mai si è fatto un solo passo avanti nelle trattative.

Addirittura, più di un attuale esponente di maggioranza inizia a sospirare sottovoce: Stiamo andando a sbattere contro un muro. Con questi propositi l’accordo non si troverà mai, non è da escludere che imploderemo e andremo tutti a casa”. Impossibile, in casi simili, poter rappresentare un quadro verosimile della situazione, possibile invece delineare tutto l’ingarbugliamento che intreccia l’amministrazione e causa uno stallo che si protrae oramai da due mesi.

Dopo l’incontro con fumata nera tra il sindaco Falcomatà e il gruppo Dp capitanato da De Gaetano, nulla si è mosso nelle ultime 24 ore. I Dp, evidentemente seccati per la proposta del primo cittadino che non si smuove dal concedere loro una sola casella, avrebbero chiesto un’altra riunione interpartitica, trovando un muro di opposizione da parte di Falcomatà, e anche il Pd sembrerebbe tiepido rispetto a questa eventualità.

I dem, da parte loro, aspettano segnali dal primo cittadino dopo la riunione di venerdi scorso. Al di là dell’anonimo comunicato emesso dal Pd reggino dopo l’incontro, secondo quanto raccolto i dem avevano chiesto a Falcomatà risposte in tempi brevi (48 ore) rispetto ai loro propositi di mantenimento degli assessori attuali o, in caso contrario, azzeramento totale coinvolgendo anche il vice sindaco Paolo Brunetti.

Falcomatà però non avrebbe dato ulteriori segnali dall’incontro di venerdi, causando ulteriore disappunto all’interno dei dem. Complicato provare a decifrare il silenzio del primo cittadino, che secondo alcuni bene informati è deciso a proseguire la via dell’azzeramento, fregandosene (?) delle possibili conseguenze e dei rischi di implosione della maggioranza.

Rumors riferiscono di continui contatti (e anche un incontro che si sarebbe tenuto oggi) tra il senatore e segretario regionale Nicola Irto e uno dei saggi dem Demetrio Battaglia, da capire se per trovare la quadra sui nomi nuovi da proporre a Falcomatà per la giunta o se invece si prosegue con il muro contro muro.

In tutto questo, ci sono delle scadenze imminenti che richiederebbero riunioni di giunta in tempi strettissimi. In questo caso, il Pd sarebbe stato chiaro con il vicesindaco Brunetti in occasione dell’ultima riunione di pochi giorni fa: “Inutile convocarne altre sino a quando non sarà trovata una soluzione sulla giunta”, la sintesi del pensiero che sarebbe stato espresso dal Pd.

Uno stallo politicamente drammatico, l’unica certezza è legata al protagonista che (in un senso o nell’altro) è chiamato a sbrogliarlo: Falcomatà atteso dalla prova del fuoco, la clessidra stavolta si è davvero svuotata. Il tempo dei bluff, delle scaramucce e della baruffa da quart’ordine che ha dato vita a un teatrino ampiamente evitabile, è giunto al termine.

Nelle prossime 72 ore la verità (finalmente una e una soltanto) verrà a galla…