Commissione Bilancio al Comune, il Pd 'stoppa' Ruvolo e punta la presidenza

Il Pd, dopo aver chiesto e ottenuto le dimissioni di Cardia, punta in modo deciso la presidenza

Comune di Reggio Calabria, tiene banco la vicenda relativa alla Commissione Bilancio e alla presidenza, rimasta vacante dopo le dimissioni al vetriolo di Mario Cardia. Se in un primo momento sembrava prevalere la volontà di procedere in tempi brevi con una seduta che potesse designare il nuovo presidente, con l’attuale vice presidente Antonio Ruvolo favorito, la situazione sembra essere rapidamente cambiata.

Il Pd infatti, dopo aver chiesto e ottenuto le dimissioni di Cardia, punta in modo deciso la presidenza. Anche se sembrano passati secoli, in realtà non sono così lontani i tempi in cui i dem, beffati da Falcomatà che subito dopo la sentenza Miramare aveva puntato su due esponenti di forze politiche diverse quali f.f. (Brunetti di Italia Viva, Versace di Azione) chiedevano spazio nella nuova giunta con la minaccia di far saltare il banco.

Il rimpasto dei mesi scorsi e le telenovela deleghe ha smorzato soltanto in parte l’appetito del Pd reggino, intenzionato a costruirsi una nuova centralità. Rispetto quindi alle ipotesi delle ultime ore, con Ruvolo in pole per raccogliere l’eredità di Cardia, è arrivato secco l’alt dei dem: “Non se ne parla”. Un vero e proprio veto, non sulla persona ma sulla precisa volontà di mettere il proprio marchio sulla presidenza della Commissione Bilancio.

L’intenzione dei dem, salvo sussulti degli alleati ad oggi non previsti, è quella di procedere con la vice presidenza Ruvolo sino alla delicata approvazione di previsionale e Dup, prevista nel giro di un paio di settimane. Risolta positivamente la partita, sarà il momento di sedersi con il resto della maggioranza per valutare le opzioni sul tavolo.

Due quelle che emergono, una più a breve termine e una con un raggio temporale più ampio. In caso di una votazione nel corso delle prossime settimane, il Pd vorrebbe puntare sul consigliere Francesco Barreca per la presidenza della Commissione Bilancio. Il piano B prevede tempi più lunghi, necessari per attendere il rientro a Palazzo San Giorgio di tutti gli esponenti condannati nel Processo Miramare.

In quel caso la poltrona della presidenza rientrerebbe in un puzzle più ampio di rimpasto, ovviamente coordinato dal rientrante Falcomatà. Che ha già fatto sapere ad alcuni fedelissimi di voler procedere con alcuni aggiustamenti all’interno della giunta, anche per poter dare un volto più personale (e con ogni probabilità meno legato al gruppo Democratici e Progressisti…) al nuovo esecutivo.