Da Falcomatà a Brunetti, manca il commissario al Decreto Reggio. E 30 milioni di euro rischiano di andare in fumo

Si attende da Roma la nomina di Brunetti. Cosa accadrà con i 30 milioni di Obiettivo Occupazione 'scaduti' lo scorso dicembre?

Per una realtà come Reggio Calabria, 30 milioni di euro destinati all’assunzione di lavoratori da parte delle imprese del territorio rappresentano una boccata d’ossigeno di fondamentale importanza. In un momento storico di difficoltà estrema, con i due anni di pandemia e il caro bollette che stanno stritolando in un cappio soffocante aziende e imprenditori, le importanti risorse riferite a Obiettivo Occupazione costituiscono una manna dal cielo. I 30 milioni di euro però, stando alla situazione attuale, rischiano di andare in fumo.

La scadenza per usufruire di queste risorse infatti risale al 31 dicembre 2021. Più volte l’ex vicesindaco Tonino Perna aveva stimolato l’amministrazione in merito all’utilizzo dei fondi, concetto espresso anche in occasione dell’infuocata conferenza stampa dello stesso Perna, successiva alla decisione di Giuseppe Falcomatà di sostituirlo con Paolo Brunetti.

L’ex vicesindaco, nel corso di un incontro con l’attuale assessore alle attività produttive Angela Martino, aveva ribadito la fondamentale importanza di intercettare i 30 milioni di euro destinati alle imprese entro la scadenza del 31 dicembre. La diretta interessata, una volta insediatasi ufficialmente all’interno della nuova giunta, si è subito mossa con gli uffici comunali anche con l’intenzione di rimodulare il bando e renderlo maggiormente attrattivo e coerente rispetto alle novità emerse negli ultimi anni nel mondo del lavoro. I 30 milioni di euro di Obiettivo Occupazione rappresentano infatti, essendo parte del Decreto Reggio, un’economia ereditata addirittura dall’epoca Scopelliti.

Prima della scadenza prevista per la fine del 2021, l’amministrazione comunale lo scorso dicembre attraverso una Pec inviata al Mit (il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili) aggiornava il Governo riguardo la volontà di utilizzare le risorse ricevendo però da Roma uno stop inatteso.

Secondo quanto raccolto da CityNow, il Mit avrebbe risposto all’amministrazione comunale che non aveva ‘titolo giuridico’ per poter rivendicare l’utilizzo dei fondi di obiettivo occupazione del Decreto Reggio. Il motivo? Un cavillo burocratico. Giuseppe Falcomatà, oltre che sindaco di Reggio Calabria, ricopriva anche l’incarico di Commissario al Decreto Reggio, incarico decaduto una volta ricevuta la sospensione da primo cittadino.

Angela Martino
L’assessore alle Attività Produttive Angela Martino

Da Palazzo San Giorgio, erano certi di una sorta di passaggio di consegne ‘automatico’ anche per quanto riguardava il ruolo di Commissario al Decreto Reggio, incarico indispensabile per poter gestire i fondi ad esso relativi. Da Roma però non sembrano pensarla allo stesso modo, con la nomina di Brunetti da parte de Mit che ad oggi non è ancora arrivata. Cosa accadrà adesso con i 30 milioni di euro di obiettivo occupazione ‘scaduti’ lo scorso 31 dicembre? Da Palazzo San Giorgio sembra trapelare un cauto ottimismo.

Avendo comunicato per tempo al Mit la volontà di rimodulare le risorse ed essendo (di fatto) impossibilitata a farlo complica una mancata nomina che sarebbe dovuta arrivare da Roma, l’amministrazione comunale confida di poter contare su una proroga della scadenza, così da rimettere le risorse a bando. Per farlo però servirà prima, inutile sottolinearlo, la nomina di Brunetti quale neo commissario al Decreto Reggio.

Ai microfoni di CityNow, l’Assessore alle Attività Produttive Angela Martino sintetizza lo stato attuale della vicenda.

“Il sindaco f.f. Brunetti si è prontamente attivato, quello che sembrava un semplice trasferimento di nomine si è complicato. Noi come amministrazione ci siamo mossi prima della scadenza, la palla adesso è passata al Ministero.

Confidiamo che queste importanti risorse possano essere messe in circolo, vogliamo farlo progettando qualcosa di innovativo e aderente al nostro contesto e alle evoluzioni del mondo lavorativo”.