Palazzo San Giorgio, inizia l’era del Bilancio partecipativo. Falcomatà: ‘Trasparenza e coinvolgimento’

L’assessore alle Finanze, Irene Calabrò, ha presentato la fase sperimentale: ‘Primo segnale positivo del bilancio preventivo 2021/23’

Predisporre un documento economico e finanziario costruito su criteri di partecipazione e condivisone dal basso è possibile. Ci crede il Comune di Reggio Calabria, e l’amministrazione targata Giuseppe Falcomatà passa dalle parole ai fatti con l’avvio di una fase sperimentale del “bilancio partecipativo”.

Sperimentale perché il bilancio partecipativo è uno strumento di partecipazione che però deve essere codificato. L’amministrazione, assicura l’assessore al Bilancio Irene Calabrò, sebbene avesse nelle intenzioni da tempo di avviare questa fase non ha ancora codificato la regolamentazione delle varie fasi del bilancio partecipativo.

Così oggi pomeriggio a Palazzo San Giorgio il sindaco, l’assessora al Bilancio e il dirigente del Settore, Franco Consiglio, hanno presentato questa prima fase sperimentale. Il tutto mentre si è in attesa dell’approvazione del Bilancio preventivo, i cui termini sono slittati a causa dell’emergenza sanitaria in atto. L’assessore Calabrò ci sta lavorando intensamente e con una punta di orgoglio sottolinea:

“All’esito di quelle che sono state le vicende che hanno interessato il nostro bilancio come primo segnale positivo del bilancio preventivo 2021-2023 abbiamo voluto in via sperimentale produrre questo nuovo strumento di partecipazione. Lo abbiamo fatto ovviamente coinvolgendo in maniera diretta le Consulte e i rappresentanti delle associazioni iscritte alle Consulte tematiche presso il nostro comune, perché siamo convinti che gli strumenti che abbiamo costruito insieme debbano essere, adesso, quei veicoli e quei portatori di interessi che in ottica rappresentativa devono iniziare come primi interlocutori di questa fase a costruire questo rapporto”.

Cos’è il Bilancio Partecipativo

Ma cosa si intende per “bilancio partecipativo”? L’assessore Calabrò spiega che è una un termine molto usato soprattutto nelle amministrazioni locali:

“Ovviamente è da intendersi come una partecipazione diretta e democratica dal basso, di quella che è la vita finanziaria dell’ente. Però lo vogliamo intendere in questa fase iniziale anche come una consultazione, come uno strumento di ascolto, uno strumento di studio del bilancio comunale della città di Reggio Calabria”.

D’altra parte molte volte la vita finanziaria di un ente viene vissuta con molto distacco all’esterno quando invece le fasi e le dinamiche del settore che poi ovviamente si concludono con i due momenti fondamentali che sono le approvazioni dei bilanci previsionali e del bilancio consuntivo sono il motore di tutte le attività dell’ente e dell’amministrazione.

Insomma, un modo anche di conoscere quelle che sono le voci fondamentali del Bilancio, quali sono gli elementi che incidono anche sulla capacità di programmare o sui limiti di poter finanziare determinati servizi.

Momento di trasparenza e di coinvolgimento

Il sindaco Falcomatà ha invitato cittadini ed associazioni a presentare idee utili a diventare, in futuro, veri e propri progetti per l’amministrazione.

“E’ un’occasione unica che premia l’assoluto protagonismo dei cittadini nella costruzione di una città che dal territorio raccoglie proposte per il territorio stesso. Ogni necessità e richiesta, valutata secondo criteri di ammissibilità e pertinenza, verrà presa in considerazione affinché si realizzi compiutamente il principio della democrazia diretta che ispira la nostra azione fin dal primo giorno del nostro insediamento. Saranno gli stessi cittadini a decidere il proprio destino”.

Insomma, un confronto aperto che promuove scelte e decisioni condivise, assicurando piena corrispondenza tra i bisogni da soddisfare e le risorse disponibili.

“Il coinvolgimento dei reggini nel processo della gestione pubblica è per noi essenziale anche per ricucire gli strappi del passato nel rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Il bilancio, ne siamo fortemente convinti, non è, non può e non deve essere soltanto un insieme di numeri che, alla fine, danno un risultato. Dietro quelle cifre, infatti, ci sono delle persone, dei cittadini, delle idee, delle proposte, dei sogni”.

Il bilancio, insomma, ha spiegato il primo cittadino, ha una sua anima e, attraverso lo strumento partecipativo, si vorrebbe rendere protagonisti i cittadini che non devono vivere solo da utenti le scelte sulla programmazione.

“Quello che ci accingiamo a compiere è, prima di tutto, un momento di trasparenza e coinvolgimento, un’ulteriore forma di partecipazione e di cittadinanza attiva iniziato con l’attivazione delle Consulte e che si aggiunge all’utilizzo di strumenti innovativi come, per esempio, la pagina web ‘io partecipo’ che consente ai cittadini di misurarsi direttamente su proposte e progetti”.

Le nuove opportunità

Dopo l’intervento del dirigente Consiglio che ha spiegato l’articolazione strutturale del Bilancio comunale, è toccato ancora all’assessore Calabrò spiegare i meccanismi e le opportunità per la cittadinanza, offerte dal Bilancio partecipativo:

“Ogni cittadino che abbia compiuto il 16esimo anno di età può presentare un’unica proposta usando la piattaforma telematica “io partecipo” attraverso il sito https://iopartecipo.reggiocal.it e trasmettendo la scheda di presentazione della propria idea”.

Le proposte vincitrici saranno finanziate per un anno e, per questo, sarà importante lavorare su programmi sostenibili nel tempo anche senza il finanziamento dell’Ente. A proposito di finanziamento,

“nel documento economico e finanziario di previsione è stata prevista la voce del ‘bilancio partecipato’ con una somma simbolica di 20.100 euro che, di fatto, storicizza questo strumento particolarmente innovativo. In fase decisionale – ha specificato l’assessore – si valuterà la possibilità di finanziare il progetto vincente, se di importo superiore, con altre linee di finanziamento esterne”.

Ma visto che la filosofia del bilancio partecipativo è proprio la condivisione, ecco che i suggerimenti potranno essere presentati in maniera tale che inglobino più persone. In altre parole, una proposta condivisa avrà infatti maggiori possibilità di successo: ogni scheda con la stessa proposta raccoglie, infatti, una preferenza.

Alla fase finale, quindi, accederanno i progetti che hanno ottenuto più preferenze e hanno superato la verifica di fattibilità tecnica ed economica del Comune. Le idee saranno votate direttamente dai cittadini.