Concorso dirigente, Ripepi: 'Al Comune vogliono un filosofo della contabilità'

"Si tratta di un refuso che andrebbe tolto - ha detto Ripepi - perché l'incongruenza tra i titoli di studio ed il tipo di figura richiesta, rischia di selezionare anziché un contabile, un filosofo"

“Vogliono un Dirigente Amministrativo-contabile, ma tralasciano il “contabile”, insomma un filosofo della contabilità. Si infittiscono le nubi sulla questione del concorso esteso ai possessori di lauree specialistiche in lettere, filosofia, psicologia, scienze della formazione e dell’educazione che nulla hanno a che fare con la contabilità di un Ente pubblico. Ho chiesto all’Assessore Gangemi e alla Dirigente Mauro di annullare immediatamente il bando e di adeguarlo a lauree in economia ed equipollenti”.

A dichiararlo è il Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia Massimo Ripepi.

Le vaghe e indecifrabili dichiarazioni iniziali, rese stamane, pubblicamente in commissione dalla Dirigente Iolanda Mauro, che riportiamo di seguito testualmente la dicono lunga sullo stato confusionale in cui si trova l’amministrazione più inadeguata della storia.

“Buongiorno! Anche io non posso che dire diciamo che forse tutta questa discussione sui titoli di studio nasce dall’equivoco di fondo che si stia cercando un dirigente amministrativo contabile, si sta cercando, che si stia cercando un dirigente contabile cioè uno specifico profilo destinato a guidare il settore finanze, non è questo che sta cercando l’amministrazione, sta cercando in modo più generico e più ampio un dirigente amministrativo contabile cioè un dirigente non tecnico” queste le iniziali dichiarazioni della Mauro in Commissione Controllo e Garanzia.

“I dubbi che si erano elevati sulla gestione di questo concorso rimangono ed aumentano dopo l’audizione: non si capisce perché abbiano voluto bandire un concorso specifico estendendo indiscriminatamente a tutte le lauree la partecipazione, quando il 95% dei Comuni lo bandiscono con titolo di studio in economia e commercio ed equipollenti. La giustificazione, banale, emersa in commissione sembrerebbe essere quella di voler permettere a un maggior numero di persone di partecipare, ma, allo stesso tempo, ciò è rinnegato dal fatto che abbiano previsto uno sbarramento con prova a quiz preselettiva da remoto, dove si ridurrà immediatamente il numero dei concorrenti a 50: questa divergenza porta a pensare che in realtà, l’estensione della partecipazione, non sia il vero motivo!”.

“Rimangono infatti le discrasie e i dubbi rispetto alle imbarazzanti giustificazioni che sono pervenute in Commissione di Controllo e Garanzia dall’Assessore Gangemi e la Dirigente Mauro, – ha continuato Ripepi – i quali, in tema di concorsi pubblici, hanno abusato della discrezionalità di cui gode l’Amministrazione nell’individuare i requisiti di ammissione alla procedura selettiva: avrebbero infatti dovuto tenere conto delle professionalità e della preparazione culturale richieste per il posto da ricoprire. Le scelte dell’amministrazione sono suscettibili di sindacato giurisdizionale sotto i profili della illogicità, arbitrarietà e contraddittorietà (riforma TAR Lazio, sez. II, sent.n.6223/2018), per questo il bando va annullato, modificato e ripubblicato subito.

“A quanto pare, infatti, di un bando che cerca un Dirigente Amministrativo-contabile ne porta solo il titolo: di fatto è emerso che il Comune stia cercando una figura che possa essere interscambiabile e che nel tempo possa ricoprire altri incarichi all’interno dell’amministrazione. L’ennesimo tassello di un mosaico pieno di storture dove, in una Città ridotta ai minimi termini come Reggio Calabria, figure tecniche nell’ambito economico-finanziario, diventano essenziali e, anzi, vitali.” – ha proseguito il Consigliere – “Una vera e propria forzatura! Qui c’è un’enorme discrasia sul tipo di figura richiesta e i titoli di studio connessi: il discorso di estendere alle altre classi di laurea, con l’obiettivo di includere quante più persone possibili, come stanno decantando l’Assessore e la Dirigente, decade nel momento in cui si sceglie di mettere una prova preselettiva a quiz, a monte dell’intero processo, che funge da terribile imbuto che mal seleziona gli aspiranti concorrenti con la certezza che i migliori mai giungeranno alle successive e più qualificanti prove selettive”.

“Il discorso, inoltre, della polifunzionalità della figura ricercata, – spiega il Presidente Ripepi – decade nel momento stesso in cui nel bando si inserisce la parola “contabile”: il riferimento all’area contabile, infatti, sottintende che l’Ente stesso abbia la necessità di integrare il personale comunale con una figura che abbia conoscenze e funzioni specifiche nell’ambito della parte economico-finanziaria-contabile. Si tratta dunque di un refuso che andrebbe tolto perché, è tale l’incongruenza tra i titoli di studio e il tipo di figura richiesta che si rischia di selezionare anziché un contabile un filosofo della contabilità”.