Consiglio regionale, l’assemblea non risolve il rebus delle Commissioni. Tallini dispone un nuovo rinvio

L’opposizione diserta l’inizio dei lavori. Saltano i primi sette punti all’ordine del giorno: ‘C’è un problema politico e uno giuridico’

Le Commissioni consiliari e il loro organigramma continuano a bloccare il Consiglio regionale. Nella seduta odierna, fissata per mezzogiorno e cominciata con almeno tre ore di ritardo, i primi sette punti all’ordine del giorno erano stati incentrati proprio sulla questione Commissione, prevedendo la presa d’atto delle annunciate dimissioni dei vicepresidenti (in quota minoranza) e la loro contestuale rielezione.

Ma l’opposizione ha deciso di non presentarsi in aula in segno di protesta per quelli che, poi, Francesco Pitaro, definirà problemi di natura politica e giuridica.

Ma andiamo con ordine. Il presidente Domenico Tallini ha chiarito ulteriormente la propria posizione:

“Quale garante del Consiglio regionale non voglio che rimangano ombre, e voglio dirlo perché ritengo che quello che è avvenuto in questi giorni, che è stato definito una brutta pagina del Consiglio regionale, non possa avere ombre di nessun genere, essendo io il testimone di tutti i passaggi di quanto avvenuto dall’inizio della legislatura fino ad oggi, ed anche del dialogo iniziato con la opposizione, fino a quando non c’è stata la rottura. Abbiamo cercato con ogni sforzo di ricucire uno strappo che forse ormai nella consapevolezza di tutti noi è stato superato. Ma c’è bisogno anche di un ulteriore sforzo ed anche di una comprensione reciproca alle ragioni degli altri per cercare di andare avanti”.

Tallini sostiene la legittimità della votazione nel corso dell’ultimo Consiglio anche per il parere degli uffici competenti, ed accoglie la proposta di Baldo Esposito di ritirare i primi sette punti all’ordine del giorno riguardanti le Commissioni.

“Perde significato – ha detto Esposito – discutere i primi 7 punti senza l’opposizione: eravamo consapevoli della legittimità della votazione del presidente e dei vice delle Commissioni consiliari confortati dai pareri tecnici degli uffici: volevamo riprendere il dialogo con la minoranza che si è ancorata per un cortocircuito”.

Esposito ha quindi chiesto a Tallini di istituire formalmente e d’ufficio le Commissioni – “nessuno poteva pensare che non c’erano le indicazioni di alcuni gruppi consiliari. Ma – ha sottolineato – c’è la necessità di uscire dalla paralisi istituzionale per responsabilità bipartisan” -, invito che il presidente del Consiglio regionale ha accolto assicurando che rinnoverà all’opposizione la richiesta di indicare i nomi dei vicepresidenti dopo di chè agirà d’ufficio.

L’istanza della minoranza

Dopo la breve discussione tutta interna alla maggioranza presente in aula, anche la minoranza è tornata ad occupare i propri scranni. È Francesco Pitaro (Gruppo Misto) a leggere la comunicazione che accomuna tutta l’opposizione che ha contestato al centrodestra di aver voluto insinuare che lo stallo odierno è dovuto all’assenza della minoranza.

“Siamo stati noi a chiedere più volte la costituzione delle Commissioni perché senza Commissioni il Consiglio non può operare e ora essere descritti come coloro che stanno lì a fare ostruzionismo onestamente non va bene. Ci sono due tipi di problemi: uno di tipo politico e uno di tipo giuridico. Il problema di tipo politico lo abbiamo detto sempre è che, nonostante sia una prassi consolidata, la maggioranza non ha voluto attribuire alla opposizione la Commissione di Vigilanza. Ed è un problema politico che non dobbiamo e non possiamo nasconderci. Ma è mai possibile che il vigilante e il vigilato coincidano? Sarebbe insolito, anomalo, irrituale, che a vigilare sugli atti della maggioranza sia sempre solo la maggioranza, mi pare evidente che ci sia un’anomalia. C’è poi un problema di tipo giuridico che noi abbiamo più volte segnalato: c’è la violazione del Regolamento del Consiglio regionale che va rispettato. Il regolamento dice che prima della elezione degli uffici di presidenza ogni gruppo deve designare i propri componenti, e questo non è stato fatto. La maggioranza è andata in aula senza avere preventivamente designato i propri componenti all’interno delle Commissioni, è andata comunque al voto ed ha proceduto all’elezione dell’intero ufficio di presidenza eleggendo finanche i vicepresidenti che ai sensi del regolamento spettano all’opposizione. Quindi è un procedimento elettivo completamente viziato”.

Pitaro ha poi sottolineato come il parere degli uffici legali ha detto solamente che il ricorso al TAR sarebbe inammissibile ma non che le violazioni segnalate dall’opposizione fossero infondate.

“Pretendiamo il rispetto delle regole. Abbiamo depositato un’istanza perché lei ci ha convocato oggi per eleggere i vicepresidenti. Ma le elezioni del presidente e del vicepresidente devono essere contestuali ed è evidente che questa è una violazione reiterata del regolamento. Con questa istanza chiediamo al Ministero dell’Interno, al Ministero per gli affari regionali, ai Prefetti di fare luce e di farci capire se effettivamente vi sono state delle violazioni o meno ed abbiamo inoltre chiesto un parere alla Giunta per il regolamento”.