Consiglio regionale, venerdì infornata di nomine che spacca la maggioranza. La Lega si defila

Seduta convocata per il 18 giugno con una dozzina di nomine negli Enti strumentali. Il Carroccio: 'metodi vecchi'. Di Natale esprime imbarazzo

Tornerà a riunirsi venerdì 18 giugno, con inizio fissato alle 13, il Consiglio regionale della Calabria. Tre i punti all’ordine del giorno: i primi due incentrati sullo svolgimento di interpellanze ed interrogazioni – rispettivamente ex art. 120 e ex artt. 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale; il terzo ed ultimo punto invece, prevede una infornata di nomine di competenza del Consiglio.

E proprio quest’ultimo punto potrebbe fare esplodere la bagarre in aula, visto e considerato che nelle ultime sedute l’opposizione ha sempre sottolineato la “gratuità” o meglio il sapore elettorale di alcuni provvedimenti. Ma questa volta i distinguo fanno capolino anche nella maggioranza, con il gruppo della Lega che si defila rispetto alle decisioni assunte.

Provvedimenti e nomine inopportune

Se infatti i primi due punti sono costituiti da un elenco interminabile – circa una decina di pagine – di interpellanze, interrogazioni a risposta scritta e a risposta immediata, anche datate (basti pensare che alcune riportano la data di maggio del 2020), l’ultimo punto prevede dodici distinte procedure di nomina di competenza del Consiglio regionale.

Si va dalla designazione di sette membri effettivi e sette supplenti in rappresentanza della Regione nel Comitato misto delle servitù militari, alla nomina di tre membri del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom); dalla nomina di tre esperti nella Consulta regionale per la difesa e tutela delle professioni alla nomina dei Garanti dell’Infanzia e della salute. Ma ci sono anche i 5 esperti dell’Osservatorio regionale dello sport, del difensore civico, di due componenti nel CdA del Consorzio del Bergamotto. En plein per Fincalabra, dato che è prevista la nomina del presidente e di un membro effettivo da parte del Consiglio regionale nel Collegio sindacale, di due membri che occuperanno altrettante poltrone nel CdA e di altri due nel Comitato d’indirizzo. Infine, prevista la nomina di tre componenti, tra cui il Presidente, nel consiglio di amministrazione della Casa degli Oli extravergini d’oliva di Calabria.

Insomma una infornata di nomine che, tranne in alcuni casi, non rivestono il carattere dell’urgenze e dell’indifferibilità. Una infornata di nomine che non smentisce l’antico vizietto tutto della politica di aver bisogno di procedere a nomine giuste al momento giusto.

‘Totale dissenso’ da Minasi

La maggioranza di centrodestra, come spesso accaduto, ha legato questi provvedimenti alla necessità di adempiere a scadenze e normative pressanti. Ma l’opposizione, dal canto suo, come fatto fino ad ora del resto, ha annunciato battaglia. Anche se lo strumento principale utilizzato in questa battaglia, e quindi l’abbandono dell’aula, non ha impedito alla maggioranza di andare avanti per la sua strada senza trovare ostacoli.

Ma ora anche all’interno della maggioranza e segnatamente il gruppo della Lega intende distinguersi e con la capogruppo Tilde Minasi non le manda a dire:

“Su questa decisione, come gruppo Lega esprimiamo il nostro totale dissenso, perché la consideriamo assolutamente inopportuna. A poco più di tre mesi dalle nuove elezioni, auspichiamo che il Consiglio regionale ed il Presidente rinuncino in modo categorico ad atti che, a prescindere dalle reali intenzioni, possano assumere una connotazione clientelare finalizzata ad acquisire consensi elettorali. Per quanto ci riguarda, riteniamo che sia possibile prendere in considerazione solo le nomine di cui sia dimostrata, in modo puntuale e documentato, la effettiva urgenza ed i danni che produrrebbe il rinvio di pochi mesi”.

La Lega auspica quindi che il Consiglio si occupi delle emergenze bocciando quelli che la capogruppo definisce “metodi vecchi che producono solo terra bruciata”.

“La Lega – conclude la nota – intende far voltare pagina alla Calabria, mettendo al centro delle proprie attenzioni i disagi che attanagliano i cittadini, il lavoro e lo sviluppo, non le nomine”.

L’imbarazzo di Di Natale

Annuncia, già da ora e senza remore, il proprio voto contrario, il Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria, Graziano Di Natale, nel corso di una nota stampa che così prosegue:

“Sembra incredibile, ma è tutto tristemente vero. Insieme ai colleghi consiglieri saremo chiamati a discutere e votare su una sfilza di nomine negli enti strumentali della massima istituzione regionale, a pochi mesi dal voto. È una situazione imbarazzante. Queste prebende ledono la dignità dei cittadini”.

Nel ribadire, nuovamente, tutta la propria contrarietà a questo modus operandi, il Vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, afferma inoltre:

“La Maggioranza di Governo di Palazzo Campanella dovrebbe legiferare e discutere, nel parlamento dei Calabresi, di tutt’altro. Sono del parere -prosegue – che non servano nomine, bensì risposte concrete ai tanti drammi che le famiglie calabresi sono costrette ad affrontare in questo buio periodo”.

Infine, dopo la denuncia, la proposta del Consigliere regionale:

“Proporrò al contrario una legge, che non prevede costi, per consentire in sicurezza le visite nelle strutture ospedaliere ai familiari dei pazienti critici. Spero – conclude- che tutti gli altri abbiano quello scatto di orgoglio necessario a rialzare la testa. C’è una Calabria che ha bisogno disperato di proposte pensate nell’interesse pubblico e non di quello dei soliti noti. Per questo, con sacrificio e passione, non mi piego e continuo a lottare”.