Consiglio Regionale, il cdx risponde all'opposizione: 'Lasciare l'aula scelta irriguardosa per i calabresi'

"Mistificanti le spiegazioni della fuga dall’Aula", la maggioranza critica la scelta dell'opposizione di abbandonare la seduta del consiglio regionale

“Abbandonare l’Aula invece di accettare il confronto sugli argomenti dell’ordine del giorno, è stata una scelta democraticamente irriguardosa per l’Istituzione e per i calabresi che dai consiglieri regionali si attendono soluzioni ai problemi e non polemiche pretestuose”.

Consiglio regionale, i consiglieri di maggioranza rispondono ai colleghi di opposizione, che hanno scelto di abbandonare l’aula durante la seduta odierna,.

“Riteniamo che la scelta degli esponenti delle opposizioni di lasciare l’Aula non sia dovuta a una diversità di opinioni nel merito, ma risponda ad esigenze esclusivamente politiche, dove per politica intendono che se la maggioranza non soggiace ai loro veti, le opposizioni provano a paralizzare l’Istituzione.

Questo però non è l’Aventino, ma la fuga dalla responsabilità di contribuire, ognuno per la propria parte, a dare le risposte ai problemi della Calabria.

Naturalmente il Consiglio regionale è pienamente legittimato ad esaminare e approvare i proposti provvedimenti legislativi. E il centrodestra a realizzare la piattaforma programmatica su cui i calabresi ci hanno dato ampia fiducia per elaborare e mettere a terra realistiche prospettive di sviluppo.

Risultano, inoltre, mistificanti le spiegazioni della fuga dall’Aula. In realtà, da parte del centrosinistra persiste un inaccettabile atteggiamento pregiudizialmente orientato a dire ‘no’ ad ogni proposta della Giunta regionale e della maggioranza, sia perché, privi di strategia per affrontare le trasformazioni della società in corso, l’unico movente delle loro azioni è tutelare il modus operandi delle passate esperienze di governo; sia perché la deriva populista del Pd, il cui unico obiettivo è strappare consenso al 5Stelle in vista delle elezioni per l’Europa, spinge a esasperare la polemica per competere sul terreno dell’antipolitica sloganista e generalista.

Tutto ciò, inclusa l’arroganza di ritenersi i detentori della verità anche rispetto a riforme per modernizzare il sistema-regione che dovrebbero vederci remare tutti nella stessa direzione, è sconfortante, specie se misurato alle tante emergenze della Calabria che, oggi come mai, chiede alla politica non di aumentare i decibel della protesta, ma di individuare proposte performanti per i problemi vecchi e nuovi”.