Calabria, sparatoria sul lungomare: fermati due parenti per tentato omicidio

Arresti dopo una rissa e l’incendio di un’auto. Uno dei due è minorenne

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Sono stati individuati e sottoposti a fermo per tentato omicidio aggravato i presunti responsabili della sparatoria avvenuta sul lungomare di Rossano a Corigliano-Rossano nella notte tra domenica e lunedì.

Fermati due parenti, uno è minorenne: indagini congiunte delle forze dell’ordine

Si tratta di due parenti, uno dei quali minorenne. I fermi sono stati operati al termine di un’indagine congiunta condotta dai Carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, dal personale del Commissariato di Polizia dello stesso centro e dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta da Alessandro D’Alessio, e della Procura per i Minorenni di Catanzaro, diretta da Alessandra Ruberto.

La sparatoria è giunta al culmine di quella che gli investigatori, in una nota, definiscono “una sequenza di accadimenti quasi surreali, che hanno dato l’immagine distorta di un contesto sociale difficile e compromesso da evidenti dinamiche criminali che pongono in pericolo la pacifica convivenza della gente”.

Dai colpi all’auto al panico tra la folla

Tutto avrebbe avuto inizio da una violenta rissa avvenuta nella tarda serata di sabato, seguita dall’incendio dell’autovettura di uno degli addetti alla sicurezza di un noto locale notturno, fino all’aggressione armata avvenuta lungo viale Mediterraneo di Rossano, zona molto frequentata in questo periodo dell’anno da giovani e famiglie.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, più persone hanno sparato ad altezza d’uomo, colpendo la carrozzeria dell’auto del soggetto preso di mira. Solo per caso non sono state colpite le numerose persone presenti lungo il viale. I colpi hanno scatenato il panico, generando preoccupazione in tutta la cittadinanza.

La risposta della “Squadra Stato”: indagini rapide e coordinate

“L’azione repressiva è stata congeniata unendo le forze e svolgendo gli accertamenti in tutte le direzioni, sempre sotto il coordinamento dei magistrati. Un lavoro minuzioso di ricostruzione che non ha lasciato nulla al caso e durante il quale magistratura, polizia e carabinieri hanno perseguito in maniera convinta il loro obiettivo, lavorando senza sosta sino al raggiungimento del risultato”, spiegano gli investigatori.

“Si è trattato di una risposta immediata della ‘Squadra Stato’, verso un episodio che aveva gettato nello sconforto un’intera comunità”.

Fonte: Ansa Calabria