Coronavirus, Falcomatà invoca l’Europa della solidarietà e una “strategia comune”

Il primo cittadino critico con l’incertezza dimostrata dall’Ue: "Bisogna immettere liquidità nelle casse degli stati membri"

L’Europa ci prende in giro? È questo l’argomento del momento, ovviamente, insieme a mille altri più strettamente riferiti all’emergenza sanitaria.

Il sindaco Giuseppe Falcomatà – nel corso della diretta giornaliera sulla sua pagina facebook – ad una domanda giuntagli da un utente ha proposto la sua riflessione, che propende verso l’adozione da parte delle istituzioni europee di una strategia comune:

“Condivido quello che è stato detto e l’urgenza che l’Europa cambi posizione, e affronti il coronavirus con strategia comune. L’errore grossolano che è stato fatto è che questa potesse essere non una pandemia ma un’emergenza sanitaria, e che magari toccasse solo all’Italia, stiamo vedendo invece che purtroppo ha preso piede in Francia, Spagna e aumenterà in Germania. E se l’Europa non avrà una strategia comune per affrontare questa emergenza, così come hanno fatto le grandi potenze, l’Europa rischia di implodere con quel sogno di comunità europea che oggi francamente non si vede. L’Europa è prigioniera delle sue stesse leggi. L’Europa oggi non sta affrontando l’emergenza come comunità, ma soprattutto, oggi, se l’Europa, al di là delle degli scivoloni e delle dichiarazioni che hanno reso i suoi rappresentanti, non prenderà provvedimenti seri, come immettere liquidità nelle casse degli Stati membri per consentire di affrontare l’emergenza sanitaria e la fase di ricostruzione dal punto di vista economico e finanziario, svanirà. E svanirà il sogno europeo, anche per quelli che in un’Europa dei popoli e della solidarietà ci hanno creduto e magari speso la propria vita politica. Penso ai nostri padri costituenti, su tutti Altiero Spinelli”.