Coronavirus, lettera di un ristoratore reggino: 'Un Grazie a tutti gli Uomini in divisa'

Anche Gianfranco D'Urso ha offerto il suo piccolo contributo agli uomini delle Forze dell'Ordine

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un nostro affezionato lettore, ristoratore reggino, che rivolge un augurio alla città ed in particolare un sentito messaggio di vicinanza ai tanti agenti che in queste ore svolgono il proprio lavoro con responsabilità e senso civico.

Cari Reggini,
Il tempo passato a casa mi è servito per meditare su alcune considerazioni che con la vita normale, non prestano la giusta attenzione. Sono orgoglioso di appartenere alla categoria della ristorazione e porgo la mia ammirazione a tutti i colleghi che hanno fatto sentire la propria vicinanza e gratitudine, inviando i loro prodotti ai lavoratori che sono impegnati in prima linea per arginare questa maledetta calamità che sta affliggendo ormai quasi il mondo intero, come i magnifici infermieri, gli ottimi dottori e tutti quelli impegnati a sostenere ore di lavoro strazianti sia dal punto di vista orari che da quello del morale, vivendo il terrore sui visi delle persone ricoverate, mettendo le loro paure da parte per ragioni di servizio.
Non è facile.
Io nel mio piccolo ho voluto ringraziare le nostre pregiate Forze dell’ordine, perché anche loro come gli altri sono impegnati allo stesso scopo.
Intendo sottolineare che sia io che i miei colleghi, abbiamo agito anche a nome della categoria, che per motivi imposti a salvaguardia della salute pubblica del Governo, non possono operare nel settore e si sono trovati a dover chiudere momentaneamente le attività andando a scontrarsi con tante problematiche.
Quel minimo che ci è uscito spontaneo fare, è servito non per scopo pubblicitario o per qualche like sui social, ma bensì per evidenziare che loro per noi, cittadini di Reggio Calabria, ci sono e ci saranno sempre.
Noi, all’insorgere di un problema chiamiamo il 112 ,113 ,115 ,117 ,118, o la Polizia Municipale.
Sono loro ad accorrere quando siamo nei guai, non è certo il compare cerca voti o il politico di turno,
quelli sono altra storia.
Quindi, da questo momento in poi desideriamo che tutti vedessero queste persone, servitori della comunità, con un occhio diverso.
Evitiamo bisticci in corsia d’ospedale o maltrattamenti eseguiti sul personale medico, cerchiamo di essere più educati, quando ci fermano per i controlli di polizia, loro stanno lavorando per noi, per garantirci una sicurezza che fa parte della civiltà, non vogliono far morire nessuno, nemmeno eseguire verbali e se possibile neanche arrestare.
Facciamoli lavorare in serenità offrendogli tutta la nostra stima e gratitudine.

Ristobottega

Gianfranco D’Urso