Nuovo Dpcm, Conte: 'Più potere ai sindaci. Restano aperte scuole e palestre'

Ecco cosa cambia, per gli italiani, con l'introduzione del nuovo Dpcm

La conferenza stampa prevista per le 18 è slittata alle ore 20 e, in seguito, alle 21:30, ma il Premier Conte ha parlato agli italiani, che da giorni attendevano un aggiornamento dal Governo. I numeri, sempre crescenti, dei casi di Covid in Italia (quasi 12 mila oggi), preoccupano non poco la popolazione che deve tenere, però, conto di un maggior numero di tamponi effettuati.

In base a questi due fattori, il Consiglio dei Ministri si è riunito nella notte, approvando diverse misure preventive per ridurre gli assembramenti ed evitare le occasioni conviviali, che gli esperti ritengono ad alto rischio di contagio.

“Abbiamo appena approvato il nuovo Dpcm, che ci consentirà di affrontare la nuova ondata. Non possiamo perdere tempo. Dobbiamo agire mettendo in campo le misure che scongiurino un lockdown generalizzato. È per questo motivo che daremo ai sindaci il potere di disporre chiusure dopo le 21:00 in vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l’accesso solo ai residente in abitazioni private”.

Il nuovo Dpcm arriva in serata dopo un lungo confronto con Regioni, enti locali.

“Siamo consapevoli degli effetti negativi che queste restrizioni avranno sugli italiani – ha spiegato Conte. C’è l’impegno del governo a ristorarli. La strategia non è e non può essere la stessa della primavera. All’inizio della pandemia ci siamo scoperti impreparati. Non eravamo in grado di fare test, non c’erano posti di terapia intensiva, non c’era personale sanitario. Siamo già pronti a distribuire alla Regioni altre attrezzature. Dobbiamo tutelarci per salvaguardare la salute, tante quanto l’economia. Ma le precauzioni migliori sono sempre quelle di base”.

Lavoro, il ritorno allo smart working

Il Dpcm impone alla pubblica amministrazione di far lavorare i dipendenti in smart working al 75% (o al 70) e questa regola verrà proposta, come forte raccomandazione, anche alle aziende private. Il decreto sospende anche le riunioni in presenza, invitando le imprese, gli studi professionali e ogni altra categoria di lavoratori a convocare le riunioni in video conferenza, limitando al minimo indispensabile i meeting dal vivo.

Scuola e didattica a distanza

La scuola rimane in presenza. Nei licei, tecnici e professionali, verranno favorite modalità flessibili come ad esempio con ingresso dalle ore 09:00 con turni pomeridiani. Lo stesso vale per le università, con il coinvolgimento dei comitati regionali, dovranno attuare piani didattici in relazione al piano pandemico territoriale.

Cosa cambia per bar, ristoranti, pub e movida

Somministrazione di bevande in piedi fino alle 18. Per evitare assembramenti il Governo ha scelto di ridurre anche il numero di clienti seduti ad una tavolo: il limite è di massimo 6. Tutti i ristoratori dovranno affiggere il numero massimo di persone ammesse all’interno dei loro locali.

Sono consentite le attività dalle ore 5 a 0:00, se il consumo avviene ai tavoli. Le consegne a domicilio possono avvenire senza vincolo di orario, l’asporto si ferma invece a mezzanotte.

Nessuna limitazione per le attività ristorative di ospedali, stazioni e aeroporti.

Sale Bingo e scommesse

Apertura consentita fino alle 21:00.

Fiere e sagre

Deciso anche lo stop a sagre e fiere locali. Consentite solamente quelle nazionali e internazionali.

Sport

Stop ancora agli sport di contatto a livello amatoriale e dilettantistico di base. Restano possibili allenamenti solo individuali.

Palestre e piscine verso la chiusura

“Dopo un intenso dialogo con il Comitato Tecnico Scientifico, daremo una settimana per verificare il rispetto dei protocolli, non ci sarà ragione di sospendere e chiudere palestre se tutti rispetteranno le regole. Saremo costretti a chiudere se le cose non cambieranno”.

Conte ha concluso:

“La situazione è critica. Il Governo c’è, ma ognuno deve fare la sua parte”.