Terze dosi e variante Omicron, Giuffrida: 'A Natale fatevi un regalo, vaccinatevi'

Nuova variante, vaccini e raccomandazioni, le parole del dirigente dell'Asp reggina: "Evitate contatti con persone non vaccinate"

Il Natale è alle porte e con esso riaffiorano alla mente i ricordi dello scorso dicembre. Quasi barricati in casa, costretti a rispettare il coprifuoco, non sono memorie piacevoli quelle relative alle festività del 2020 che, con un pizzico di fortuna e tanto buon senso, potrebbero non diventare la realtà del 2021. Il Governo, infatti, ha cercato di battere il Covid sul tempo giocando d’anticipo ed accelerando sulla somministrazione delle terze dosi dei vaccini.

Ad interrompere, parzialmente, il buon umore degli italiani che, in questo momento, sono fra i più tranquilli d’Europa sotto il punto di vista pandemico, è stata la scoperta di Omicron. Una nuova ed ancora poco conosciuta forma del virus è stata evidenziata dagli studiosi, ma cosa cela questa nuova variante? Lo abbiamo chiesto al dott. Sandro Giuffrida, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria che, ai nostri microfoni, ha fatto il punto della situazione sui vaccini in città e dell’importanza di continuare sulla strada già intrapresa dalla popolazione.

Giuffrida illustra la variante Omicron

“Così come le altre varianti scoperte fino ad ora, Omicron manifesta delle mutazioni, per la precisione 32 sulla proteina Spike. È questo che fa pensare – ha spiegato il dott. Giuffrida – ad una maggiore pericolosità del virus. Allo stato attuale, però, è possibile produrre unicamente delle ipotesi, è ancora presto pe capire, in realtà, quale sia l’effettivo comportamento di questa variante”.

Il numero dei casi riscontrati è davvero basso tanto che, fortunatamente, non vi è ancora nessun caso né in Calabria, né a Reggio.

L’unico caso segnalato nella Penisola è quello di un lavoratore di un’azienda petrolifera che, di rientro dall’Africa, ha scoperto non solo di essere positivo al Covid ma anche di essere portatore della nuova variante.

“Non manifestava particolari sintomi – ha spiegato il dirigente dell’Asp reggina – ma la sua dichiarazione è stata molto efficace “Il vaccino mi ha salvato la vita”“.

L’efficacia dei vaccini

“Per ciò che riguarda il vaccino e l’efficacia per la variante Omicron, dai primi dati sembra proteggere dai sintomi gravi e quindi, di conseguenza, da ospedalizzazione e morte”.

A scatenare lo scetticismo della popolazione sono state alcune dichiarazioni provenienti dagli alti uffici di due delle più grandi aziende farmaceutiche produttrici di vaccini: Pfizer e Moderna.

Secondo l’amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel, “i vaccini esistenti sono meno efficaci contro la variante Omicron e ci vorranno mesi prima che le aziende farmaceutiche possano produrre nuovi vaccini specifici per la nuova variante”. Diversamente la pensa invece il consiglio di amministrazione Pfizer che ha manifestato un “ragionevole grado di fiducia nella protezione che l’attuale ciclo di vaccini può garantire con tre dosi”. L’EMA ha già risposto che “i vaccini proteggono anche con omicron è presto per dire che i vaccini devono essere adattati”

Secondo il dott. Giuffrida la verità sta nel mezzo:

“Il vaccino di cui oggi disponiamo è stato creato sul virus originario. Più  mutazioni ci sono e meno efficace sarà il vaccino. Attenzione però, questo non significa che il vaccino è inefficace perché continua a proteggerci dalle forme gravi della malattia.

Ovviamente se il virus muta, serve un vaccino più specifico che ne aumenti l’efficacia. Le aziende, però, non potranno produrre un prodotto così mirato nel breve tempo, sappiamo che per farlo avranno bisogno di almeno 6-7 mesi per avere un vaccino più simile al virus dal punto di vista antigenico. È importante, comunque, che le aziende continuino a fornirci i vaccini di cui abbiamo un assoluto bisogno”.

Terze dosi: Reggio risponde “presente”

“Abbiamo le file ai centri vaccinali – ha detto il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp. Questo, molto più di qualsiasi altra cosa, ci da il senso di quanto i reggini stiano rispondendo bene alla chiamata alla somministrazione di un’ulteriore dose di vaccino. La richiesta della comunità scientifica e del Governo è stata accolta con favore”.

Come spesso accade, però, non mancano i contestatari, anche chi ha avuto fiducia nel primo ciclo, ora, si trova con qualche interrogativo.

“La terza dose è importantissima – ha spiegato Giuffrida – perché crea un meccanismo di persistenza. Ai più scettici vorrei ricordare che, per esempio nei bambini, i vaccini vengono inoculati in tre dosi, proprio per rafforzarne la durata, ma soprattutto la risposta immunitaria”.

Prenotazione si, prenotazione no. Come funziona?

“C’è stato un periodo in cui, data la poca affluenza, i centri vaccini di Reggio Calabria hanno aperto le loro porte consentendo alle persone di accedere senza previa prenotazione. Adesso, visto il numero in continua crescita, consigliamo a quanti desiderano vaccinarsi di presentarsi al centro con prenotazione alla mano”.

In città, però, c’è ancora una piccola fetta di popolazione che non ha ancora aderito alla campagna vaccinale.

“Si tratta di una piccola fetta di circa il 15%. Spero, e immagino, che con l’arrivo di questa nuova variante, ma anche in vista dell’entrata in vigore delle nuove norme varate dal Governo, gli indecisi possano convincersi”.

“A Natale fatevi un regalo, vaccinatevi”

Alle solite raccomandazioni, mani pulite, mascherine, distanziamento, che ormai conosciamo a menadito, per il direttore dell’Asp ne arriva un’altra di fondamentale importanza:

“Non invitate persone non vaccinate a casa ed evitate di avere contatti loro. Non è una forma di cattiveria o perché ideologicamente siano persone da non frequentare. Semplicemente la loro scelta ed i contatti ravvicinati potrebbero portare ad un aumento dei casi.

Il Natale si sa, sarà motivo di contatti umani, di socialità ed è importante arrivare protetti a queste festività. Non dimentichiamo che il virus corre e lo fa in maniera in visibile. Le persone intorno a noi potrebbero essere portatore inconsapevoli. La cosa peggiore è che se i numeri dovessero aumentare, potremo rischiare di esser chiusi a Natale o, immediatamente dopo. Ciò che si vuole scongiurare è proprio ripetere le triste esperienze dell’anno passato. Il miglior regalo per il Natale, dunque, è il vaccino”.

Somministrazioni ai bambini

La diatriba sui vaccini è in corso non solo sull’efficacia per la nuova variante o sulla necessità di un’ulteriore richiamo, ma anche sulla somministrazione ai bambini dai 5 agli 11 anni.

“Il vaccino per i bambini più piccoli non è stato ancora autorizzato in Italia. Esiste però una carta della società pediatrica – ha spiegato Giuffrida – che lo consiglia per varie motivazioni, in particolar modo l’eventualità di un long-Covid, ma anche per proteggere i più giovani che, in questo momento, sono la fetta di popolazione più colpita e, infine, per dare un taglio netto alla circolazione del virus”.