Crisi al Comune, è rottura dentro la maggioranza. Cardia dal notaio per le dimissioni

Il gruppo in area De Gaetano, allo stato attuale delle cose, ha fatto sapere di non voler far parte della giunta

Ristobottega

Non si trattava di un bluff, o di un gioco al rialzo. E’ rottura dentro la maggioranza, l’amministrazione Brunetti non sembra partire con il piede giusto. Per la ricomposizione della giunta, era quasi tutto fatto: accordo totale con il Pd per le 4 postazioni, mancava ancora quello con il gruppo Democratici e Progressisti.

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Tutto lasciava presagire che si sarebbe chiusa la partita entro giovedi 2 dicembre, con la fumata bianca e l’ufficializzazione della giunta. A complicare i piani del sindaco f.f. però il mancato accordo con l’area di riferimento dell’ex assessore regionale Nino De Gaetano, che esprime oggi 4 consiglieri comunali: Mario Cardia, Marcantonio Malara, Filippo Burrone e Giuseppe Nocera.

Il veto posto (a quanto filtra direttamente dal sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà) sui nomi di Malara e Cardia per completare la giunta, e più in generale sui nomi che sarebbero dovuti essere espressione di Democratici e Progressisti, al momento ha fatto saltare il banco. La controproposta di Brunetti, con l’inserimento ‘forzato’ di Delfino in quell’area, ha portato alla frattura tra le parti.

Stando a quanto raccolto da CityNow, il consigliere comunale Mario Cardia sarebbe pronto a fare un passo indietro nella giornata di domani, rassegnando le dimissioni dal notaio con la clausola del raggiungimento dei 17 consiglieri comunali.  Per capire se sarà una reale presa di posizione dalle ripercussioni imprevedibili, o se invece la notte ‘porterà consiglio’, non resta che attendere domani.


Il gruppo in area De Gaetano, allo stato attuale delle cose, ha fatto sapere di non voler far parte della giunta, valutando l’eventuale sostegno all’amministrazione provvedimento per provvedimento. Un rischio elevatissimo per il sindaco f.f. Brunetti, già alle prese con il fiato sul collo del Pd, che di fatto con le 4 postazioni ha di fatto messo le mani su Palazzo San Giorgio. Per questo motivo, Brunetti e Falcomatà potrebbero accettare le condizioni poste dall’area di De Gaetano, per non rischiare di partire con un’amministrazione zoppa.