Dante Alighieri di Reggio, personale in stato di agitazione. Salvataggio: due le ipotesi

Corsa contro il tempo per salvare i corsi estivi. eCampus pronta ad offrire alcune garanzie


Dante Alighieri di Reggio, mentre le ombre sul futuro ancora non si sono allontanate, è una corsa contro il tempo per salvare i corsi estivi. Secondo quanto emerso, il personale dell’ateneo reggino è in stato di agitazione. Se non verranno pagati gli stipendi per i prossimi due mesi salteranno i corsi di italiano per stranieri già prenoti quest’estate, con un importante danno di immagine per l’Universita all’estero, senza considerare la restituzione di tutte le tasse già versate.

Dopo la crisi dovuta alla pandemia che aveva quasi azzerato per l’estate 2020 e 2021 l’arrivo di studenti stranieri in riva allo Stretto durante i mesi estivi, nel 2022 la situazione era tornata confortante anche se non ai livelli della pre pandemia, per non parlare degli anni del ‘boom’ (attorno agli anni 2010) che avevano visto migliaia di studenti stranieri recarsi a Reggio Calabria in estate.

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Per il salvataggio dell’ateneo reggino, sono le due le ipotesi sul tavolo. La prima ‘resiste’ da mesi ed è strettamente legata all’interesse dell’università telematica eCampus. Secondo quanto raccolto, la novità di questi giorni è riferita alla possibilità che eCampus metta nero su bianco alcune garanzie così da arricchire l’offerta di acquisizione.

I livelli occupazionali, i contratti di lavoro, la sede principale mantenuta a Reggio Calabria e (ovviamente) la mission di università per gli stranieri sarebbero le clausole blindate da eCampus per assicurare l’interesse a mantenere e sviluppare la Dante Alighieri.

Negli ultimi giorni, oltre al salvataggio garantito da eCampus, si sta facendo strada l’ipotesi ‘istituzionale’, che vedrebbe la Dante Alighieri fondersi alla ‘sorella maggiore’, ovvero l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Si è espresso in questo senso il sindaco f.f. della Città Metropolitana Carmelo Versace, di diverso avviso invece Umberto Pirilli, Presidente dell’associazione Dante Alighieri che è tra coloro che non sarebbero d’accordo con l’ipotesi di vendita a eCampus.

“Quanto proposto da Versace è stato già tentato invano e che comunque per la sua fattibilità è previsto un iter abbastanza lungo. La mia domanda è: perché la sveglia è suonata solo ora e non sei mesi fa quando ho denunciato con chiarezza tutta la situazione in una lettera riservata indirizzata al presidente del Consorzio e agli Enti?

Ho chiesto la convocazione urgente del Consorzio, che intervenissero alla riunione i rappresentanti legali degli Enti, che la situazione richiedeva l’assunzione di responsabilità e che aveva il carattere di urgenza. Silenzio totale per mesi e mesi. Mistero. O forse no?”, le parole di Pirilli a Gazzetta del Sud.

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