Reggio, Dante Alighieri 'ostaggio' di un'associazione. Chiesto contributo alla Regione

Spuntano altre università telematiche interessate all'ateneo reggino, ma c'è un muro di cemento che ostacola ogni trattativa

Dante Alighieri, anche la seconda riunione si conclude con una fumata grigia tra le parti. Si è tenuto questo pomeriggio l’incontro tra gli enti  istituzionali presenti all’interno dello statuto che danno vita al Consorzio: il Comune di Reggio Calabria (con il sindaco f.f. Brunetti che ha nuovamente delegato l’assessore Angela Martino), la Città Metropolitana, la Camera di Commercio e l’associazione Dante Alighieri.

Una notizia positiva e una decisamente negativa: questa la sintesi del secondo incontro tra le parti. La novità positiva è legata all’interesse di altre università telematiche (oltre a quello già riportato su queste pagine di eCampus) ad acquisire la Dante Alighieri, ennesimo segnale delle potenzialità di rilancio e sviluppo dell’ateneo reggino.

Il fattore negativo riporta alle resistenze da parte dell’associazione Dante Alighieri, che assieme agli altri enti fa parte del Consorzio: si tratta a tutti gli effetti di un muro di cemento, sul quale vanno a sbattere tutte le possibilità e le ipotesi di salvataggio e rilancio per l’università. In particolare, secondo quanto filtra, un ex deputato (che al tavolo istituzionale rappresenta la stessa associazione Dante Alighieri) si sarebbe messo di traverso, bloccando sul nascere ogni  trattativa sulla vendita dell’ateneo reggino.

Possibile che alla base delle resistenze ci sia la volontà, già espressa, da parte di ECampus di azzerare il cda e ripartire con un progetto ex novo e un nuovo management, dopo le dimissioni degli attuali consiglieri di amministrazione.

Volontà del tutto comprensibile da parte di un ente che è intenzionato a rilevarne un altro, compreso il monte debitorio, ma evidentemente incomprensibile per chi vuole continuare ad avere voce in capitolo, dopo aver contribuito ad accompagnare la Dante Alighieri verso il baratro.

Il potere di veto che avrebbe l’associazione rispetto alla vendita o meno della Dante Alighieri, rischia di rappresentare il cappio che soffoca ogni speranza di salvataggio e rilancio, per il profondo rammarico anche del Rettore Zumbo, decisamente più aperto verso le università telematiche che hanno mostrato interesse.

Mentre l’opera di convincimento per provare ad abbattere le resistenze del consorzio continua (al momento con poche possibilità di successo…) il Rettore Zumbo ha riallacciato i dialoghi con la Regione Calabria. Chiesta la possibilità di riattivare, almeno per il 2023, il vecchio contributo di 600 mila euro, rispetto ai 100 mila versati dall’ente regionale negli ultimi anni.

La somma, se erogata dalla Cittadella, permetterebbe alle casse dell’ateneo reggino di respirare e gestire con molta più calma il futuro a medio termine e le trattative per la cessione. La vice presidente della Regione, Giusi Princi, ha ribadito l’attenzione dell’ente regionale, e chiesto al Rettore Zumbo una relazione sullo stato dell’arte, rispetto anche alla situazione economico-finanziaria della Dante Alighieri.

Nuovo appuntamento in programma per la prossima settimana, con un nuovo tavolo tra gli enti coinvolti nella vicenda e decisi offrire un futuro sicuro e promettente alla Dante Alighieri. Associazione permettendo…