Un reggino al capezzale della Dante Alighieri: pronta l'offerta e il rilancio dell'Ateneo

Indiscrezione confermata, eCampus seriamente interessata a rilevare la Dante Alighieri. A spingere un imprenditore reggino: da vincere le resistenze...

L’Università Dante Alighieri potrebbe essere salvata…da un reggino. L’ateneo reggino è al bivio, tra rilancio e un dirupo che si avvicina giorno dopo giorno, complice il milionario buco di bilancio dovuto alla gestione discutibile degli ultimi anni.

L’indiscrezione riportata su queste pagine la scorsa settimana trova piene conferme: è l’Università e-Campus l’ente seriamente interessato a rilevare la Dante Alighieri, compreso il consistente monte debitorio. Non ci sono soltanto motivazioni imprenditoriali e legate alle enormi potenzialità dell’ateneo reggino dietro la volontà di acquisire l’ateneo reggino ma anche ragioni legate al cuore.

Questioni imprenditoriali…e di cuore

E’ infatti un imprenditore reggino il membro del consiglio di amministrazione di e-Campus che starebbe spingendo in modo particolare per giungere alla fumata bianca, ovvero il dott. Vincenzo Diano.

Si tratta del figlio del più noto e stimato Cesare Diano, ex presidente Provinciale degli industriali di Reggio e di Confindustria Calabria scomparso nel luglio 2021. L’imprenditore membro del cda di e-Campus fu suo malgrado noto alle cronache nazionali nel 1984, quando da bambino venne rapito dalla ‘ndrangheta il 27 luglio e liberato soltanto 72 giorni dopo. Un incubo con il lieto fine, superato soltanto con il passare degli anni.

E-Campus interessata, il progetto di rilancio

Considerato il momento di profonda crisi economica che sta vivendo la Dante Alighieri, spinto dal sentimento che lo legga la sua città natia, Vincenzo Diano si è prodigato in prima persona, interessando il gruppo imprenditoriale di cui fa parte non solo per salvare l’ateneo reggino bensì per rilanciarlo.

Da evidenziare come il gruppo e-Campus è oggi nel mondo dell’education il più importante d’Italia, al suo interno gravitano università e accademie prestigiose con sedi dislocate su tutto il territorio nazionale ed estero. Pertanto l’Università Dante Alighieri verrebbe proiettata in un contesto ampio e diffuso su tutto il territorio nazionale e soprattutto internazionale, fattore di fondamentale importanza considerati i corsi di lingua italiana per stranieri erogati dallo stesso ateneo.

Secondo fonti vicine a E-Campus, la volontà sarebbe quella di costruire “un’offerta formativa ampia, che rispecchi le esigenze del mercato del lavoro contestualizzato al territorio, in piena sintonia con l’Università Mediterranea e le altre realtà presenti“.

La grande e forse irripetibile opportunità consentirebbe alla Dante Alighieri di non ‘sopravvivere’ come fatto negli ultimi anni, convivendo anno dopo anno con la di trovare qualche soggetto sostenitori e partner, o di restare legata ai contributi pubblici, ma darebbe finalmente una stabilità economica sicura e una guida manageriale, senza dover dipendere più da nessun altro soggetto.

Il serio interessamento da parte di e-Campus rappresenta un’ancora di salvezza per la Dante Alighieri, complice la visione e l’esperienza del gruppo imprenditoriale. L’intera città metropolitana di Reggio Calabria vedrebbe avvicinarsi concretamente così la possibilità di avere un progetto finalizzato alla crescita formativa e culturale, creando al contempo occupazione in un territorio messo economicamente in ginocchio negli ultimi anni.

Riunioni e ostacoli

Cosa manca per avvicinare sino alla firma la necessità di abbandonare le sabbie mobili della Dante Alighieri e la volontà di acquisire da parte di e-Campus? Vincere alcune resistenze che sinora hanno causato lo stallo delle trattative.

Secondo quanto appreso infatti, tre membri del cda dell’ateneo reggino sarebbero contrari alla vendita, nonostante la grave situazione economica e il progetto di rilancio assicurato da e-Campus. Lo stesso Rettore, il prof. Antonino Zumbo, si sarebbe convinto come l’unica via d’uscita per la Dante Alighieri sia la vendita al gruppo imprenditoriale che vede il reggino Vincenzo Diano nel cda, ma rimangono alcune resistenze da vincere all’interno dell’ateneo reggino.

Se ne discuterà in modo approfondito nel corso della riunione organizzata per giovedi 23 febbraio, alla presenza di tutti gli enti istituzionali presenti all’interno dello statuto: il Consorzio Dante Alighieri, il Comune di Reggio Calabria, la Città Metropolitana e la Camera di Commercio.