Dante Alighieri, il Rettore Zumbo rompe il silenzio: 'Comune e MetroCity non pagano dal 2016'

Il Rettore Zumbo smentisce il sindaco f.f. Versace, conferma le trattative con eCampus e fa un appello alla città

Dante Alighieri di Reggio Calabria, il futuro rimane in bilico. L’ateneo reggino soffre di notevoli problemi economici, la situazione (come già riportato nelle ultime settimane su queste pagine) non è delle più rosee e necessiterebbe di un robusto sostegno dall’esterno.

Al momento, dopo le riunioni tenutesi a febbraio tra gli enti  istituzionali presenti all’interno dello statuto che danno vita al Consorzio (il Comune di Reggio Calabria, la Città Metropolitana, la Camera di Commercio e l’associazione Dante Alighieri) non si sono registrati nuovi aggiornamenti tra le parti.

Il silenzio non significa interruzione di un percorso che infatti prosegue, seppur non con i tempi rapidi che richiederebbe la situazione finanziaria della Dante Alighieri. Al momento la priorità è rappresentata dal reperimento delle risorse necessarie per garantire gli stipendi ai dipendenti dell’ateneo reggino.

Non a caso è stato richiesto un contributo di 600 mila euro alla Regione Calabria, somme utili proprio per far ‘respirare’ la Dante Alighieri ma che (anche in caso di riscontro positivo dalla Cittadella) non garantirebbero il salvataggio. Possibile che nei prossimi giorni, al rientro in riva allo Stretto del Rettore Antonino Zumbo, possa esserci una nuova riunione tra le parti.

Lo stesso Zumbo, nei giorni scorsi, ha rotto il silenzio che ha avvolto come una nube misteriosa la Dante Alighieri in questi ultimi mesi. Il rettore della Dante Alighieri ha preferito non rispondere alle domande di CityNow e ha scelto i colleghi di ‘Avvenire di Calabria‘ per raccontare delle difficoltà dell’ateneo e i motivi che hanno portato al buco economico.

“La pandemia ha quasi azzerato il numero degli studenti stranieri dei corsi di lingua e cultura italiana che fino al 2020 si aggirava attorno alle duemila unità all’anno. Di conseguenza, sono venuti meno i proventi di tale frequenza”.

Quale il sostegno delle istituzioni? Zumbo, con le sue parole, conferma quanto riportato su queste pagine rispetto ai mancati contributi di Comune e MetroCity e al contempo smentisce le dichiarazioni del sindaco f.f. della Città Metropolitana Carmelo Versace.

“Gli enti in questione (Comune di Reggio e MetroCity, ndr) non erogano il loro contributo di sostegno all’Ateneo, da non confondere con il finanziamento di un manipolo di master, dal 2016.

La Regione Calabria annualmente eroga il suo contributo come prescritto dalla legge regionale 32 del primo aprile del 1988. Contributo che si è ridotto dai 600 mila euro del 2010 ai 100 mila del 2022″.

 

Il Rettore della Dante: ‘Associazione Mnemosine? Risponderemo nelle sedi opportune’

In passato il bilancio della Dante Alighieri, negli anni scorsi, vedeva annualmente cifre consistenti derivanti dalla collaborazione con l’Associazione Mnemosine.

Il prof. Nino Barbera, Legale Rappresentante dell’Associazione Mnemosine, attraverso una nota inviata alla nostra redazione ha chiarito i rapporti tra l’ente e l’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria, evidenziando come l’interruzione della collaborazione sia arrivata nonostante permettesse all’ateneo reggino di introitare nelle casse cifre tra i 2 e i 3 milioni di euro l’anno.

“Con il nuovo Rettorato (inizi anno 2020) dalla “Dante Alighieri” sono state poste in essere diverse azioni per estromettere l’Associazione Mnemosine dal suddetto progetto, come ad esempio la duplicazione di corsi con maldestri tentativi di affidarli ad altri Enti.

E’ stato rifiutato un corso da 2-3 milioni di euro, il Rettore Zumbo ha liquidato il progetto affermando che “i soldi per gli stipendi erano assicurati”, le parole di Barbera.

Ai microfoni di ‘Avvenire di Calabria’, il Rettore Zumbo risponde sul tema specifico.

“L’aver puntato, sotto il precedente rettorato e in modo quasi esclusivo, sull’apporto finanziario proveniente dalle attività postlaurea in convenzione con un ente di formazione è stata una scelta poco strategica per la sostenibilità dell’Ateneo. In ogni caso riguardo la nota dell’ente di formazione apparsa sulla stampa non ho nulla da commentare. Risponderò adeguatamente nelle sedi opportune”.

Zumbo: ‘C’è trattativa con eCampus’

Rispetto all’anticipazione apparsa su queste pagine lo scorso 22 febbraio, ovvero all’interesse di eCampus nel rilevare la Dante Alighieri, Zumbo conferma.

“Un primo contatto risale al dicembre del 2021, quando già la situazione per la nostra università cominciava a rivelarsi critica. Sono stato contattato dal consorzio universitario eCampus.

Come rettore ho informato, e rigirato l’interlocuzione al presidente dell’Associazione Dante Alighieri (ex comitato reggino della Società Dante Alighieri), ente fondatore dell’Ateneo e quindi destinatario e protagonista di ogni trattativa tendente alla possibilità di entrata di eCampus nel governo dell’Ateneo.

Il mio intendimento, già manifestato e non da oggi, è di rimettere il mandato il giorno successivo dell’insediamento di un nuovo consiglio d’amministrazione che sancisca il salvataggio della Dante Alighieri e garantisca prosecuzione della sua attività di alta formazione a beneficio del territorio e della comunità tutta.

Il Rettore della Dante Alighieri chiude con un appello alla città, ribadendo dell’importanza e unicità in tutto il sud Italia dell’ateneo reggino.

“Serve l’attenzione disinteressata della città che deve finalmente prendere coscienza che l’Università per stranieri di Reggio Calabria, la terza in Italia e l’unica nel Mezzogiorno, è una risorsa non solo per la stessa città, ma per l’intera regione.

Sottolineo che nella sua specificità e nella sua mission, la Dante Alighieri non sarà mai antagonista e concorrenziale all’Università Mediterranea che giustamente è da considerarsi “sorella maggiore”, ma riveste comunque una propria importanza”.