Decreto Agosto, tutti i dettagli spiegati dall'assessore al bilancio Irene Calabrò

Irene Calabrò, l’assessore al Bilancio del Comune di Reggio Calabria, è intervenuta ai microfoni di CityNow nel consueto appuntamento giornaliero con i ‘nuovi’ assessori della giunta Falcomatà. Ha chiarito i contorni entro il quale è…

L’assessore al Bilancio del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, è intervenuta ai microfoni di CityNow, nel consueto appuntamento giornaliero con i ‘nuovi’ assessori della giunta Falcomatà. La Calabrò, che ama farsi chiamare ‘assessora’, ha chiarito i contorni entro il quale è avvenuta l’approvazione del Bilancio di previsione 2020/2022, licenziato dall’esecutivo lo scorso 31 ottobre, definendo quello appena approvato un “Bilancio del riequilibrio” che consentirà dal 2021 una programmazione più attenta, capace di convogliare le risorse che si libereranno dalle voci di Bilancio sui settori più critici, come le manutenzioni.

“È bene essere chiari. Senza l’intervento governativo del ‘Decreto Agosto’ non avremmo potuto approvare il Bilancio di previsione. Questo perché le pronunce della Corte costituzionale prima e della Corte dei conti dopo, avevano determinato uno squilibrio che non consentiva la chiusura del Bilancio. Il dirigente aveva sostanzialmente formalizzato l’impossibilità di garantire gli equilibri. Le possibilità erano due, dichiarare il dissesto, che non è una scelta o una possibilità per un’amministrazione comunale, o tentare di salvare il salvabile. Abbiamo ovviamente scelto la seconda strada intraprendendo un dialogo con i Ministeri delle Finanze e dell’Interno attraverso l’Anci che ha portato all’adozione del Decreto Agosto. Eravamo arrivati al limite, non c’era nessun altro intervento che ci avrebbe potuto salvare ed è la stessa Corte costituzionale ad averlo detto nella famosa sentenza 115 nella quale è stata cristallizzata la situazione socio economica dei Comuni che si trovano nelle stesse nostre condizioni: laddove c’è un Comune in piano di riequilibrio e ci sono condizioni economico finanziarie tali da non garantire un rilancio immediato e costante dell’economia e della produttività cittadina, il governo deve intervenire”.

Ma sul Decreto Agosto si è detto tutto e di più, soprattutto in campagna elettorale. Di certo è che le risorse destinate a Palazzo San Giorgio devono avere effetti visibili e si spera duraturi altrimenti si rischia di sprecare l’ennesima occasione per provare a tornare alla normalità.

Il Decreto Agosto determinerà effetti immediati e a medio e lungo termine

“Quello immediato è stato appunto l’approvazione del Bilancio previsionale, ma soprattutto dello Schema di Bilancio in giunta che deve passare dal Consiglio comunale, che ha consentito per l’annualità 2020 la chiusura del Piano di riequilibrio. Nella prima annualità, quella del 2020, è stata quindi allocata la posta relativa del disavanzo residuo da Piano originario, quindi quello decennale fatto dai Commissari da 46 milioni, che è stato definitivamente chiuso. Ed è la prima notizia positiva. Tuttavia non è automatica l’uscita dal Piano di riequilibrio, perché dovrà essere formulata alla Corte dei Conti la richiesta di uscita anticipata”.

Il Piano aveva una durata decennale e la sua scadenza sarebbe stata nel 2022. Se accettata dopo il passaggio In Consiglio comunale, la richiesta di uscita anticipata determinerà il cadere dei vincoli del Piano, come il mantenimento delle tariffe al massimo, come anche il rispetto del turn over per l’assunzione del personale, come anche l’accensione dei mutui.

Insomma – ha argomentato l’assessore – il Piano di riequilibrio era legato ad una serie di vincoli che impedivano al Comune di adottare misure flessibili che potevano avere ricadute immediate e positive sulla cittadinanza, come ad esempio la diminuzione dei tributi.”

Ma come verranno utilizzate le risorse spalmate nel prossimo triennio?

“Il Decreto Agosto da un contributo a fondo perduto al Comune e lo dà per garantire i servizi e soprattutto per non far dichiarare il dissesto, ma anche per adempiere ai rilievi fatti dalla Corte costituzionale. Oltre alla chiusura del Piano di riequilibrio decennale nel 2021 e 2022 si andrà via via a coprire il Fondo anticipazione liquidità ed anche la costituzione del Fondo rischi che garantisce una copertura a spese diciamo impreviste, come nel caso di debiti fuori bilancio”