Nuovo Decreto Covid e Green pass allargato, Governo chiamato a decidere

Decreto Covid e Green Pass: le richieste delle Regioni e le possibili novità

Conferenza delle Regioni, riunione importante quella odierna per capire in quale direzione andrà il Governo in vista del nuovo Decreto Covid e i ‘confini’ che regoleranno l’utilizzo del Green Pass. L’aumento dei contagi e la variante Delta preoccupano la maggioranza, non tutta però. C’è chi, come la Lega di Salvini, predica ancora calma e invita a non ritornare a misure troppo stringenti.

Le richieste delle Regioni

I governatori hanno chiesto oggi al Governo di portare al 15% la soglia minima di occupazione delle terapie intensive e al 20% per i reparti Covid perché vengano meno i criteri per la zona bianca. Tra le idee dei presidenti anche quella di fissare a 150 tamponi ogni 100mila abitanti il numero minimo di test da effettuare ogni giorno.

L’intenzione è quella di dare priorità assoluta al criterio dei ricoveri, che sorpassando Rt e tasso di incidenza, potrebbe diventare la principale bussola dei livelli di rischio. La media nazionale di occupazione dei posti letto, sia in terapia intensiva che nelle aree mediche, è al 2%. Numeri al momento comunque lontani dalla soglia di rischio.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha condiviso le idee dei Governatori definendo “ragionevole” la richiesta  di far pesare di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori. I 27 milioni di vaccinati con entrambe le dosi – oltre il 50% – e i circa 7 milioni che devono fare il richiamo sono un elemento confortante e da tenere in considerazione.

Green Pass, quali le novità?

Sul tipo di utilizzo del Green Pass e la possibilità di estenderne le modalità si registrano maggiori tensioni, in modo particolare tra Pd e Lega. “L’allargamento dell’utilizzo del Green Pass non ha senso. Chi parla di multe, divieti e chiusure danneggia il lavoro, la salute e la vita degli italiani”, il pensiero lapidario di Salvini in merito.

Posizioni sulle quali si schiera anche il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. “Il Green Pass ai ristoranti, con i numeri che abbiamo, sembrerebbe una scelta fuori luogo e incomprensibile. Se poi la situazione peggiora, si possono rivedere le scelte”.

Qualche modifica però è lecito attendersela, a partire dall’emissione del pass soltanto 15 giorni dopo la seconda dose, uniformandosi quindi al green pass europeo. Possibile inoltre che l’utilizzo sia esteso oltre che per matrimoni ed eventi anche per aerei, treni, navi a lunga percorrenza, cinema, teatri, concerti, piscine e palestre.

E sui ristoranti la mediazione potrebbe essere quella proposta dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ovvero una gradualità nell’utilizzo del pass a seconda della situazione relativa ai contagi nelle varie regioni. Si profila inoltre l’ipotesi di una serie di  Green Pass per agosto e uno per settembre, più restrittivo. Sulla possibilità di estendere il green pass per i trasporti pubblici, al momento non c’è una chiara indicazione, anche per il problema relativo alle figure che dovrebbero occuparsi dei controlli.

Attese novità nei prossimi giorni riguardo il nuovo Decreto Covid e l’utilizzo del Green pass, misure che probabilmente entreranno in vigore dal 26 luglio.