Denis-Day, l'armata ora è davvero pronta. Ma il girone C già corre

El Tanquè é finalmente arrivato: adesso il collettivo di Toscano è davvero al completo. Ma il campionato ha già preso il via col botto: sarà battaglia

Il German Denis Day. Andrà in archivio così, nel diario della storia della Reggina, questo caldo martedì 27 agosto. In cui si è finalmente consumato l’arrivo (e che arrivo) della tanto attesa punta di esperienza e qualità in riva allo Stretto. L’argentino è stato accolto come – e forse più – di alcuni acquisti avvenuti nel decennio di Serie A, da una folla che, oggi più che mai, è pronta ad andare all’assalto delle altre corazzate, su tutte il Bari di Cornacchini.

Esordio nì

Il calcio giocato, che non sempre rispecchia i valori attesi del calciomercato, ha peró raccontato di una Reggina non brillantissima nell’esordio di Francavilla Fontana. In Puglia gli amaranto hanno faticato nella costruzione del gioco, portando via dal rinnovato Giovanni Paolo II un punto nato, peraltro, anche in maniera alquanto fortunosa. Presto, ovviamente, per innalzare preoccupazioni, anche in virtù di un corposo elenco di attenuanti. In primis l’entusiasmo della Virtus, la quale oltretutto è squadra costruita egregiamente e sul cui campo, oltre gli uomini di Mimmo Toscano, altre big faticheranno e non poco.

La corsa è gia iniziata

E, proprio sulle altre big, ci si sofferma. Al netto del Teramo, sconfitto a Catanzaro, hanno vinto e convinto tutte: il Bari a Lentini, il Catania sul velluto ad Avellino e la Ternana a Rieti, nell’open day di questa season 2019/2020, oltre ai giallorossi di Auteri al Ceravolo. A dimostrazione che, quest’anno più che mai le fab-five (pugliesi, fere, etnei e aquile, più ovviamente la Reggina) si ritroveranno probabilmente a fare un campionato a parte, che di rado le vedrà perdere punti se non sottraendoseli vicendevolmente.

Ritorno al Tito Minniti

Urge, quindi, ridurre al minimo il margine di errore, a partire dall’esordio nel (quasi) rinnovato Granillo, domenica, contro la Cavese. Il livello ed il livellamento delle competitors per l’ascesa in Serie B impone pochissimi incidenti di percorso, al pari della fame – ritrovata e meravigliosamente deflagrante – della piazza amaranto. Lo dimostrano – in parte – i 3500 abbonati, che al netto di previsioni ottimistico e decisamente d’altri tempi, sono un numero congruo per la C. E, lo dimostra, il ritorno di una folla amaranto festante al Tito Minniti, in un tuffo nel passato che, davvero, sembrava appartenere ad un’epoca irripetibile. E, chi lo sa, magari, limitando i passi falsi, lo si ritornerà a riempire, e non per un singolo calciatore, nella Primavera del 2020… 

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