Diamante, perla di spiagge, murales e peperoncino

Stagliandosi sul mare, Diamante ha come prerogativa la valorizzazione attraverso il turismo, la fonte di attrazione ed interesse che negli anni ha spinto numerosi turisti a visitare la cittadina è proprio il forte connubio con…

La bellezza di questo paese inizia con la malizia del suo nome, che evoca una pietra preziosa e la splendida canzone scritta da De Gregori per Zucchero: Diamante ha il fascino di un paesaggio naturale che sembra veramente incastonato tra il mare ed i monti.

Stagliandosi sul mare, Diamante ha come prerogativa la valorizzazione attraverso il turismo, la fonte di attrazione ed interesse che negli anni ha spinto numerosi turisti a visitare la cittadina è proprio il forte connubio con il mare e le sue spiagge. Ciò che ritrae Diamante come una cartolina è il famoso Lungomare Vecchio, soprastante la scogliera antistante il porto, che imponente e curato nei dettagli ospita migliaia di persone ogni estate.

Tra i fattori più riconoscibili di Diamante, al di là delle bellezze paesaggistiche, doveroso mettere in cima i murales, il peperoncino e in generale le specialità eno gastronomiche. L’idea dei Murales è dovuta al pittore Nani Razzetti, milanese, ma diamantese di adozione, il quale propose al sindaco del tempo, Ing. Evasio Pascale, il progetto di rivitalizzare il centro storico.

L’Operazione Murales, iniziata nel 1981, portò a Diamante, dall’Italia e dall’Estero, più di 80 pittori, che nel mese di giugno iniziarono a dipingere i muri del centro storico, ormai diventati delle grandi tele, facendo rinascere nella gente che vi abita il gusto della conservazione del proprio passato, per un’idea viva, che proietti nel futuro. I numerosi dipinti che inizialmente si potevano ammirare passeggiando per i vicoli del centro storico, in seguito si sono diffusi in gran parte della cittadina.

Sono oltre 150 le opere d’arte dipinte sui muri del centro storico e della frazione Cirella, realizzate a partire dal 1981 da pittori ed artisti di fama internazionale. Matilde Serao e Gabriele d’Annunzio, sono tra i tanti letterati che hanno rivolto la loro attenzione a quella che hanno definito la perla del tirreno.

Quanto alle specialità culinarie, le più conosciute sono quelle a base di pesce, come le pitticelle di rosamarina, deliziose frittelle a base di bianchetto, la rosamarina con il pepe, il cosiddetto caviale dei poveri, e le alici conservate sotto sale e peperoncino in recipienti di creta detti cugnitti.

Mangiare ma anche bere, da ricordare in questo caso il liquore al cedro, prodotto tradizionale della riviera dei cedri. Viene prodotto localmente in modo artigianale e ottenuto per l’infusione della corteccia. Vi si produce inoltre il cedro candito, ottenuto da un complesso procedimento di salamoia. Si possono assaggiare i “panicilli”, acini di uvetta aromatizzata avvolti nelle foglie del cedro, legati con un giunco e infornati, che anche Gabriele D’annunzio definiva un’autentica delizia.

Altro prodotto tipicamente legato alla gastronomia calabrese in generale, che anche Diamante ben valorizza, è il peperoncino. A Diamante dal 1992 esiste una manifestazione annuale denominata Peperoncino “Festival del peperoncino” o “Peperoncino Festival”.

Il festival è stato ideato dal giornalista Enzo Monaco in occasione del cinquecentenario della scoperta delle Americhe, evento che ha dato inizio all’importazione in Europa del peperoncino, comunemente utilizzato nella cucina calabrese.

La manifestazione si svolge solitamente nei primi giorni di settembre e dura circa una settimana, nella quale si svolgono le degustazioni della mostra “Mangiare Mediterraneo”, i “Laboratori piccanti”, le mostre, il cabaret, la “Rassegna del cinema piccante”, la presentazione di libri, la premiazione della migliore tesi di laurea sul peperoncino e anche convegni medici. A Diamante ha inoltre sede l’Accademia italiana del peperoncino che conta migliaia di associati in tutto il mondo.