Differenziata, Falcomatà a CityNow: “E' in atto una rivoluzione. Porta a porta unico sistema valido”

Falcomatà è categorico. Fermo, irremovibile, convinto delle scelte attuate. Il bilancio del primo cittadino tra numeri, costi del servizio, percentuale di riscossione Tari e legge regionale

La strada è quella giusta.

Nonostante le numerose micro discariche presenti in città, i tanti ritardi nella raccolta dei mastelli e i non pochi intoppi che ostacolano il corretto funzionamento della raccolta differenziata porta a porta, per il primo cittadino di Reggio Calabria, il percorso intrapreso è l’unico percorribile ed è il solo in grado di punire i ‘lordazzi’.

Durante la lunga chiacchierata fatta qualche giorno fa con il sindaco Giuseppe Falcomatá all’interno del suo ufficio a Palazzo Alvaro, il tema della differenziata è stato oggetto di un’analisi approfondita ritmata da domande e continue considerazioni su una possibile alternativa al porta a porta o su eventuali migliorie da apportare all’attuale servizio.

Falcomatà è categorico. Fermo, irremovibile, convinto delle scelte attuate.

“Se pensiamo che il servizio della raccolta differenziata non funziona perché il porta a porta non funziona allora siamo fuori strada perché non dovrebbe funzionare da nessuna parte – esordisce Falcomatà – La scelta del porta a porta è una scelta di cultura che rispetta l’ambiente, tutela le tasche del cittadino e che mette la nostra amata città al pari di tante altre che fanno il porta a porta da oltre 30 anni. Altri sistemi alternativi al porta a porta? Per Reggio questo è quello adatto”.

Tempo. E’ quello che il sindaco chiede ai cittadini per il perfetto ingranaggio dell’intera macchina organizzativa e burocratica.

“Anche Reggio, attraverso un percorso graduale, può abbracciare totalmente questo servizio di raccolta. L’unico modo per scovare, giorno dopo giorno, gli abusivi è il sistema della raccolta differenziata porta a porta perché è l’unico metodo che ti consente di avere la tariffa puntuale e sapere utente dopo utente chi hai di fronte.

E’ in atto una rivoluzione e come diceva qualcuno la rivoluzione non è un pranzo di gala e ha bisogno dei suoi tempi. Non possiamo pensare che in tre anni si risolve il problema. Reggio è peraltro una città anagraficamente anziana ed è difficile che si cambino radicalmente ed in fretta le proprie abitudini. Il percorso è ancora lungo ed è soprattutto culturale. Quanto tempo ancora? Dobbiamo calarci nel contesto in cui viviamo. Non siamo a Pordenone…”.

Reggio ha ad oggi una percentuale di riscossione della tari al 54%. Quasi un cittadino su due non la paga e in quel 50% di evasori il sindaco fa rientrare i cosiddetti ‘fantasmi’.

“I tanti cittadini che non pagano la tari da qualche parte dovranno pur buttare la spazzatura. E allora cosa fa il comune? Effettua i controlli incrociati con la polizia municipale, con le guardie ambientali e con i comitati ordine e sicurezza attraverso le telecamere di ultima generazione”.

In effetti, numeri alla mano, in un anno questo tipo di attività ha portato il Comune a recuperare oltre 2000 utenze fantasma per un totale di oltre 5 milioni di euro di recupero dell’evasione. Ciò nonostante le strade rimangono sporche e tra le vie della città regna l’inciviltà.

E’ chiaro dunque che bisogna apportare i giusti correttivi.

“Reggio era una città che con il sistema di raccolta su strada legittimava i furbi a non pagare perché non c’era alcun controllo. Il porta a porta tutela chi è in regala con i tributi. Avevamo un sistema per cui in assenza di una programmazione comunale e regionale degli ultimi anni ha prodotto il quasi collasso della gestione dei rifiuti. In 5 anni non abbiamo aumentato il costo della Tari proprio per aver fatto la raccolta differenziata”.

Più differenzi meno indifferenziato hai, meno tributi applichi.

“La legge regionale entrata in vigore l’uno gennaio di quest’anno rispetto alla quale abbiamo chiesto una posticipazione di un anno, prevede che da oggi in poi la responsabilità nel rapporto con i gestori degli impianti non è più della regione ma è dell’A.T.O. che nel nostro territorio coincide con la Città Metropolitana.

Noi abbiamo chiesto e ottenuto la delega al ciclo integrato dei rifiuti quindi la Città Metropolitana di Reggio Calabria sarà la prima delle Città Metropolitane a gestire il sistema integrato di raccolta dei rifiuti il che significa che la Città Metropolitana fa la gara per i 97 comuni, individua il modello di gestione (pubblico), gestisce direttamente gli impianti, nonchè la gestione della riscossione del tributo.

Questa è la rivoluzione. E’ chiaro che il cittadino guarda il sacchetto per strada ma quello stesso sacchetto ha una storia ben precisa. Quel sacchetto non ci sarà più rispetto alla riorganizzazione di questo sistema”.

Il costo del Comune per AVR è di 26 milioni di euro l’anno (comprensivo di Iva). In sintesi, secondo il primo cittadino, se tutti pagassero la Tari ci costerebbe la metà.

Pazienza e fiducia. Queste le due richieste da parte del primo cittadino ai tanti cittadini onesti.

Il tempo poi ci dirà se la strada sia davvero quella giusta.