Dimissioni Nuccio Azzarà, una vita di battaglie giuste. Motivazioni nobili dietro la rinuncia all'incarico

Dopo oltre 40 anni di attività e di lotte sindacali Nuccio Azzarà si dimette. Cosa c'è dietro alla sua decisione di abbandonare l'incarico di dirigente provinciale

Centinaia le battaglie a firma Nuccio Azzarà, fino a ieri segretario provinciale Uil per Reggio Calabria. Oltre 40 anni di lotte perlopiù sindacali ma non solo che hanno sempre appassionato il noto professionista reggino, apprezzato dai cittadini per il suo impegno a tutela dei diritti dei lavoratori.

Una vita intera dedicata al sindacato sempre presente in piazza per manifestare insieme e al fianco dei lavoratori, distinguendosi per il suo instancabile senso del dovere e per la sua passione senza confini.

Di questa mattina la notizia delle sue dimissioni, attraverso una nota a firma dal Segretario Generale Santo Biondo.

“Nessuna motivazione ben precisa dietro le mie dimissioni – chiarisce subito ai nostri microfoni – Ritengo con queste dimissioni di dover dimostrare il grande attaccamento che ho nei confronti della Uil. Credo che l’organizzazione mi abbia consentito nel tempo di potermi esprimermi liberamente anche in percorsi difficili e pericolosi in cui c’è voluto tanto coraggio. Anche in quei momenti ho avuto l’organizzazione al mio fianco”.

Dimissioni Azzarà, dietro la rinuncia ‘motivazioni nobili’

Nessuna problematica interna dunque. Le dimissioni di Nuccio Azzarà derivano, come lo stesso ex segretario provinciale, ama definirle da ‘motivazioni nobili’.

“Sono molto soddisfatto anche per i rapporti umani che nel tempo si sono costruiti, anche con i vertici nazionali come con il segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri e con il segretario Emanuele Ronzoni“.

Sicuramente la morte di Franco Laurenda, tesoriere della camera sindacale, ha lasciato il segno ed è stata una notizia che ha scosso e non poco Nuccio Azzarà.

“Oltre la morte improvvisa di Laurenda, diverse incombenze mi impediscono di poter lottare con la stessa energia di prima. Abbandonare il ruolo di dirigente dovrebbe essere, a tutti i livelli, un esercizio non tanto difficile per gli uomini che calcano la scena pubblica della nostra città. Ognuno di noi nel tempo deve ricercare la migliore postazione per essere utile alla città. E in questo momento ritengo che la Uil abbia necessità di nuovo slancio e di nuove energie e di nuove idee che siano al passo con i tempi e con le difficoltà che vive la nostra provincia”.

Tante le battaglie, soprattutto in tema sanitario. Migliaia le denunce sollevate tra ‘cause’ perse e vinte.

“Ho imparato che le battaglie sindacali si fanno, come quelle della vita, si fanno a prescindere dal vincerle o non vincerle. Le battaglie si fanno in quanto giuste. E le mie erano sempre battaglie giuste in funzione del fatto che sono stati perseguiti obiettivi sempre negli interessi dei lavoratori e dei cittadini della nostra provincia. Le battaglie sulla sanità andavano ben oltre la sanità stessa, erano battaglie che interessavano i diritti. Diritti che dalle nostre parti non sempre vengono riconosciuti così come in altre zone d’Italia. Ho sempre lottato usando il linguaggio della verità e dell’impegno”.

Quale adesso il possibile erede di Nuccio Azzarà, chi raccoglierà il testimone di segretario provinciale Uil?

“Non avrei mai compiuto un passo di questo tipo se non fossi stato convinto che il gruppo dirigente guidato da Santo Biondo abbia compiuto un percorso di crescita enorme e quindi la città di Reggio, attraverso questo gruppo dirigente, potrà ora esprimere un segretario che sarà molto più di me capace di guidare la Uil. Ci sono giovani che si affacciano alla vita sindacale che hanno grandi capacità e qualità. Rimango un umile iscritto alla Uil che darà, se sarà richiesto tutto il proprio appoggio. Voglio ringraziare tutto il gruppo di ragazzi e dipendenti che in questi sei lunghi anni mi hanno affiancato. A loro un grazie di cuore”.