Lavoro in Calabria, Nucera: 'Agli ultimi posti nella classifica europea'

"Situazione avvilente e mortificante" ha detto la presidente della Commissione pari opportunità sulla situazione dell'occupazione in Calabria

“La situazione che l’Eurostat ha fotografato sullo stato di disoccupazione e su come esso emerga nelle singole regioni italiane è davvero avvilente e mortificante per la Calabria”.

A dichiararlo è Lucia Anita Nucera presidente Commissione pari opportunità del comune di Reggio Calabria.

“I dati emersi indicano che una persona su cinque era senza lavoro nel 2020 in Calabria, che insieme ai territori del Mezzogiorno si trova negli ultimi 15 posti della classifica europea. Sicuramente-prosegue la presidente-la pandemia ha aumentato il gap e le difficoltà nel nostro territorio, ma questo non può giustificare una situazione atavica di ritardi e di inefficienze nelle politiche del lavoro che non ha saputo creare opportunità in Calabria anche e soprattutto attingendo ai fondi europei, risorsa importantissima, che come ho già dichiarato non è stata impegnata  per come doveva e poteva essere fatto. Una situazione desolante che spinge ormai i giovani ma anche famiglie ad abbandonare la  nostra terra in cerca di una maggiore sicurezza economia. A questo si aggiunge -spiega Lucia Anita Nucera- il calo delle nascite, come indicato dai dati Istat, che vede il nostro Paese fanalino di coda insieme a Spagna, Francia e Belgio. La crisi economica e l’incertezza d futuro sono tra le cause che hanno pesato sulla decisione di mettere al mondo dei figli.  Dai dati emerge soprattutto che  la difficoltà per le famiglie è legata  alla mancanza di  lavoro o comunque di uno stabile. È necessario, quindi, incentivare e sostenere le famiglia con politiche e interventi mirati, ma soprattutto creare occupazione, affinché questa condizione legata alla pandemia non abbia un’inversione di rotta.

Non si può continuare a navigare a vista-afferma Lucia Anita Nucera– serve una  programmazione delle risorse, soprattutto dei fondi europei, una progettualità che ne consenta l’uso e non la dispersione, ma soprattutto servono competenza,  preparazione e onestà da parte di chi amministra la cosa pubblica e  non improvvisazione e pochezza culturale, perché altrimenti si rischia sempre di rimanere allo stesso punto, e questo è ancora più importante quando si devono rappresentare i bisogni e le istanze del territorio a cui è necessario dare risposte e non vane illusioni. È necessaria una presa di coscienza collettiva – conclude la presidente- per un reale  cambiamento rispetto a una tendenza  che vede spesso  l’immagine, la superficialità,  l’impreparazione come modus operandi della politica e questo deve partire da tutta la comunità calabrese che deve indignarsi e pretendere che chi rappresenta i loro diritti e bisogni lo faccia appieno. Una comunità che ha il diritto di rimanere nella propria terra e di vedere riconosciuti meriti e competenze”.