Dissesto Asp di Reggio Calabria, Gratteri a Rai 3: "Chi ha il potere non interviene"

"Entrare in un'ASP e mettere mano ai conti vuol dire azzerare guadagni e illeciti. Guadagni che si avvicinano a quelli della cocaina". Le parole di Gratteri a Presa Diretta

“In Calabria c’è una sorta di “disordine organizzato” che riguarda soprattutto l’apparato della pubblica amministrazione in cui, molte volte, c’è dentro la ‘ndrangheta”. 

Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro rilascia un’intervista a Presa Diretta il programma di Rai 3 che racconta la stretta attualità del nostro Paese. L’argomento cardine è quello del dissesto finanziario dell’Asp di Reggio Calabria. 

“Non è possibile che il 75% del bilancio regionale sia destinato alla sanità e che, quest’ultima, non funzioni”.

Sono queste le dure parole del magistrato che, ormai da anni, è impegnato nella lotta alla ‘ndrangheta quanto nella rivoluzione della Calabria.

La voce del dissesto dell’Asp di Reggio Calabria circola già da un pò in città, quindi perchè non è si fatto nulla per risolvere un problema che ha causato un buco enorme nel sistema regionale?

“Perchè chiunque ha avuto il potere non è intervenuto – risponde duramente Gratteri. É una questione di arroganza del potere, di massoneria deviata perchè c’è gente convinta che facendo parte di una loggia si può essere coperti. Questa arroganza deve finire. Per questo motivo i commissari, i dirigenti generali non devono avere nulla a che vedere con la Calabria, per essere il più lontani possibile dal condizionamento di questa regione”.

Gratteri prosegue:

“Entrare in un’Azienda Sanitaria Provinciale e mettere mano ai conti vuol dire azzerare guadagni e illeciti per milioni e milioni di euro. Stiamo parlando di guadagni che si avvicinano a quelli della cocaina”.

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