Doppia preferenza di genere, il Consiglio regionale si adegua ed evita l’intervento del Governo

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la modifica alla legge elettorale vigente istituzionalizzando la doppia preferenza di genere. Il provvedimento passa all’unanimità. Norma dedicata alla presidente scomparsa Jole Santelli. Stop alle Primarie istituzionali.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la modifica alla legge elettorale vigente istituzionalizzando la doppia preferenza di genere. In tal modo Palazzo Campanella si mette al sicuro dall’intervento, con poteri sostitutivi, del Governo, procedura che era stata pure minacciata nelle settimane scorse, e che sarebbe intervenuta alla stregua di altri casi se non fosse intervenuta l’aula.

DOPPIA PREFERENZA DI GENERE: OBIETTIVO PARITA’ DI ACCESSO

Il provvedimento “Norme in materia di rappresentanza e doppia preferenza di genere. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 febbraio 2005 n. 1 (Norme per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale)” è stato predisposto al fine di adeguare la legge elettorale regionale al quadro normativa vigente in materia di rappresentanza di genere, e si pone l’obiettivo di garantire la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive.

consiglio regionale calabria

L’attuale legge elettorale calabrese, ad oggi, (legge regionale 7 febbraio 2005 n. 1 recante: “Norme per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale”), non consentiva l’espressione di due eventuali preferenze di cui una riservata ad un candidato di sesso diverso. Oggi la dicitura “Nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al sessanta per cento” mette fine ad un iter travagliato quanto necessario.

Il presidente dell’Assemblea, Domenico Tallini, introducendo la modifica ricorda le regioni che sono ancora inadempienti e rilancia:

“Noi che andremo al voto prevedibilmente il 14 febbraio intendiamo licenziare autonomamente il testo che dovrebbe garantire maggiore presenza femminile in questa aula. La norma è uno strumento prezioso ed essenziale ma deve essere accompagnato da un cambio di mentalità e culturale, anche da parte dei partiti, che devono dare più spazio alle donne”.

Il presidente del Consiglio poi dedica la norma alla presidente scomparsa Jole Santelli, prima donna presidente della storia regionale della Calabria.

Per Nicola Irto (Pd) si colma un gap storico, e ringrazia chi l’ha sottoscritta, ricordando anche il valore del dibattito esterno venuto dal mondo dell’associazionismo e della cultura, dai movimenti civici e dalla Commissione pari opportunità.

Raffaele Sainato (FdI) sottolinea come la legge sia stata fortemente sollecitata dalla Santelli. Circostanza confermata dall’appassionato intervento di Flora Sculco (Dp) che usa parole di profondo rispetto per la Santelli e afferma: “porremo fine a una lunga via crucis”,

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Tilde Minasi (Lega) che, commossa, si emozione ricordando la tempra e il timbro impresso a questa breve legislatura da Jole Santelli.

STOP PRIMARIE

Palazzo Campanella Sede del Consiglio Regionale3

Fin qui il Consiglio regionale ha registrato la presenza dell’opposizione in aula. Il centrosinistra infatti, per come annunciato nelle fasi preliminari, ha abbandonato l’aula, considerando il punto all’ordine del giorno che vuole la soppressione delle Primarie istituzionali un argomento né indifferibile né urgente.

La maggioranza di centrodestra però non fa una piega e va dritta per la sua strada.

Tallini ha quindi argomentato sul punto affermando che “il centrosinistra ha trasformato una proposta in legge” ma anche che dalla presidenza di Agazio Loiero in poi, non è stato mai utilizzato.

“Evidentemente l’istituto delle primarie che andava di moda allora, oggi ha mostrato molti limiti e diversi criteri di applicazione. Ma c’è un’altra ragione del perché vogliamo revocarla: nella precedente legislatura Oliverio non voleva fissare la data delle elezioni e avviò strumentalmente la procedura per le primarie istituzionali, sostanzialmente per perdere tempo. Ma i tempi ristretti con cui indiciamo le elezioni oggi si sovrapporranno a quelle delle primarie. Se qualcuno volesse attivarlo, dovremmo aspettare ulteriori 20 giorni per il voto”.

Per Tallini comunque è impossibile anche pensare di svolgerle. Indica quindi due ipotesi: revocare la legge che per applicarla genera un costo di 6 milioni di euro a carico della regione che dovrebbe fare apposita ordinanza; oppure congelarla con un apposito emendamento che illustra Mancuso (Lega), che parla di sospensione esclusivamente in occasione delle imminenti elezioni regionali.

Tallini propone un secondo emendamento attraverso il quale, chi volesse avvalersi dello strumento delle primarie istituzionali dovrà sobbarcarsi le spese di attuazione. Ma l’aula preferisce rimandare.

L’approvazione a maggioranza reca per Tallini un messaggio chiaro:

“I calabresi vogliono che si vada subito al voto. E noi, per votare subito, abbiamo proposto questa sospensione”.