Doppia preferenza di genere in Calabria, Giannetta: 'Compiuto un passo storico'

L'esponente di Forza Italia dichiara come questo "passo" arrivi più tardi rispetto alle altre regioni. Nonostante questo, però, introdurrà un cambiamento normativo, al quale seguirà un cambiamento culturale.

Secondo il Consigliere regionale Domenico Giannetta, con la doppia preferenza di genere la Calabria ha compiuto un passo storico dopo un lungo, e non facile, percorso per la promozione della partecipazione della donna nel parlamento regionale. L’esponente di Forza Italia dichiara come questo “passo” arrivi più tardi rispetto alle altre regioni. Nonostante questo, però, introdurrà un cambiamento normativo, al quale seguirà un cambiamento culturale.

VERSO L’EFFETTIVA PARITA’ DI GENERE

Consiglio Regionale della Calabria

“Solo quando non sarà più necessario ricorrere a quote, riserve e altri correttivi di tutela – sottolinea Giannetta – potremo dire che il processo di evoluzione verso una effettiva parità di genere sarà compiuto. Allora e solo allora avremo raggiunto il traguardo di una politica veramente inclusiva che riconosca l’uguaglianza nei diritti e dia spazio a tutti: nelle candidature, nelle elezioni e nella effettiva partecipazione agli organismi elettivi”.

PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVA LA VITTORIA DI JOLE SANTELLI

“Credo – dice ancora il Consigliereforzista – sia particolarmente significativo che la parità di genere arrivi nella legislatura della prima donna presidente della Calabria, Jole Santelli, che per me è stata il miglior presidente della storia del nostro regionalismo. Sicuramente quella che ha meglio interpretato l’orgoglio, l’identità e il sentimento dei calabresi che, in Jole, si sono sentiti finalmente riconosciuti e apprezzati come cittadini di una regione ricca di bellezza e coraggio. È stata una donna, la prima presidente donna, ad arrivare dove nessun presidente della nostra regione era riuscito ad arrivare”.

RAPPRESENTANZA FEMMINILE IN REGIONE MOLTO BASSA

“Eppure – sottolinea Giannetta – la rappresentanza femminile nell’assise regionale calabrese è sempre stata molto bassa. Questa stortura del sistema, figlia della cultura maschilista della nostra società, andava dunque corretta e laddove non fosse intervenuta una norma impositiva, l’attitudine sarebbe probabilmente rimasta quella di mantenere lo status quo. Il tempo – conclude Giannetta – ci dirà ragione sul percorso intrapreso”.