Elezioni Reggio, il caso Davi stimola la Mediterranea: Ecco perché non ha conquistato il seggio

Il direttore del Centro Studi di Politiche Economiche e Territoriali, Domenico Marino, spiega i meccanismi dell’esclusione

“Il motivo per cui la lista di Klaus Davi non ha avuto il seggio discende semplicemente dal fatto che il superamento della soglia del 3% è solo una condizione necessaria, ma non sufficiente per ottenere il seggio”.

A sostenerlo in una nota dal carattere chiarificatore, è il professore Domenico Marino – direttore del Centro Studi di Politiche Economiche e Territoriali del Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria – che spiega la non attribuzione del seggio alla lista Davi. D’altra parte la vicenda ha occupato le cronache immediatamente successive alla tornata elettorale degli scorsi 20 e 21 settembre, quando si era diffusa la convinzione che il massmediologo candidato a sindaco era riuscito a conquistare un seggio in virtù del superamento del quorum del 3% relativo alla lista.

Oggi, il professore Marino, spiega che

“Generalmente ciò avviene, ma nel caso di specie, per una particolare combinazione di più eventi, non ultimo il gran numero di liste che ha raggiunto il quorum, il calcolo matematico esclude la lista di Klaus Davi in ragione del suo 3,02 %. Il metodo D’Hondt su cui si basa l’attribuzione dei seggi infatti prevede nel caso specifico del comune di Reggio Calabria per l’opposizione 11+ 1 (Minicuci) seggi a cui corrisponde un quorum intero di 2981 voti”.

Secondo il calcolo offerto dal sito Eligendo del Ministero dell’interno, però, si nota come pur raggiungendo la percentuale del 3,02% i voti validi della Lista Davi si fermano a 2772.

Il calcolo dei seggi con il metodo D’Hondt prevede sì l’attribuzione degli 11+1 seggi all’opposizione, ma anche che tale attribuzione comporta un quorum intero di 2981 voti.

A titolo di completezza dell’analisi, il professore Marino mette in evidenza un’altra questione:

“La legge indica che in caso di ballottaggio alle liste collegate con il sindaco eletto debbano toccare il 60% dei seggi. Nel caso del Comune di Reggio Calabria i consiglieri sono 32, per cui il calcolo del 60% darebbe origine ad un numero pari a 19,2. Questo numero deve essere arrotondato per eccesso o per difetto e, quindi, alla maggioranza toccano 19+1(sindaco eletto) o 20+1(sindaco eletto) consiglieri? Se fossero 19+1 rientrerebbe la lista Davi perché l’opposizione avrebbe 12+1 seggi e il quorum intero scenderebbe a 2772.  L’interpretazione data dal Ministero dell’Interno e dalla maggior parte delle sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato è quella di arrotondare in ogni caso per eccesso il numero risultante dal calcolo del 60%. Da qui nasce la ripartizione di 20+1 per i consiglieri per la maggioranza e di 11+ 1 per i consiglieri dell’opposizione. Il margine per un contenzioso su questo punto in linea teorica esiste, tuttavia la preponderante giurisprudenza in materia, orientata per l’arrotondamento per eccesso, a mio avviso lo sconsiglia fortemente”.

Infine, vale la pena evidenziare che in base all’interpretazione del Ministero dell’Interno, l’unico modo per la lista Davi di ottenere il seggio sarebbe stato quello di apparentarsi con uno dei candidati in lizza al ballottaggio, sperando fosse quello vincente.

Ed è proprio su questo punto che si sono basate le prime rimostranze del candidato sindaco e dei rappresentanti della lista che lo hanno sostenuto. Infatti la circolazione del dato, con l’attribuzione del seggio, seppur in via ufficiosa, avrebbe convinto Davi a mantenere una posizione “indipendente”, scegliendo di non apparentarsi con nessuno. È chiaro, tuttavia, che in presenza di altre informazioni lo stesso Klaus Davi avrebbe potuto scegliere una via diversa, trovando un accordo con uno dei candidati.