Emergenza abitativa a Reggio, Un mondo di mondi: 'Evitare che famiglie finiscano in strada'

"Amministrazione Falcomatà ferma da anni, chiediamo al Prefetto di intervenire"

“La Ministra dell’Interno L. Lamorgese, nel mese di luglio scorso, ha invitato i prefetti a costituire dei tavoli con tutti gli enti del territorio per affrontare l’emergenza abitativa che in piena pandemia sta diventando sempre più grave con lo sblocco delle esecuzioni degli sfratti.

Pertanto, l’Associazione Un Mondo Di Mondi ha invitato il Prefetto Mariani a costituire il tavolo locale sulle emergenze abitative richiesto dalla Ministra come strumento per trovare soluzioni concrete, visto che l’Amministrazione comunale continua ad ignorare il diritto alla casa e le relative emergenze abitative”.

E’ quanto afferma in una nota il collettivo per l’emergenza abitativa a Reggio Calabria ‘Un mondo di mondi’.

“Il tavolo sarebbe utile non solo per le emergenze , ma anche per dare un impulso all’aspetto strutturale del diritto alla casa. A nostro parere è necessario ed urgente che, nel rispetto del proprio ruolo, la Prefettura scenda in campo perché nel nostro territorio la questione del diritto alla casa e delle relative emergenze abitative sono diventate molto gravi e peggiorano ogni giorno di più, mettendo in grave crisi la coesione sociale.

Dopo il primo sblocco delle esecuzioni degli sfratti dell’ 1 luglio scorso i prossimi sblocchi previsti per il 30 settembre ed il 31 dicembre prossimi potrebbero portare ad un pericoloso peggioramento della situazione.

E’ quindi necessario ed urgente evitare che tante famiglie finiscano sulla strada.

Ricordiamo che nella città attendono l’assegnazione di un alloggio popolare circa 1000 nuclei familiari vincitrici del bando comunale 2005 e 28 nuclei familiari vincitrici della graduatoria definitiva di emergenza abitativa pubblicata il 22 dicembre 2020 . Ma i casi di emergenza abitativa non sono solo i 28 nuclei della specifica graduatoria perché anche una buona parte dei vincitori del bando 2005 sono situazioni di emergenza abitativa.

Lo sono pure tanti nuclei che non hanno presentato una domanda e sicuramente una parte dei circa 300 nuclei esclusi dalla stessa graduatoria. Tra questi casi di emergenza ci sono i 10 nuclei familiari che abitano ancora nella baraccopoli dell’Ex Polveriera di Ciccarello in condizioni disumane in quanto il Comune dal 2018, dopo aver siglato un protocollo con la Prefettura, l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati ed il Tribunale di Reggio Calabria, non ha ancora oggi provveduto a completare l’equa dislocazione abitativa di tutti i nuclei.

Il Comune di Reggio Calabria per assegnare gli alloggi agli aventi diritto avrebbe dovuto attivare delle azioni ordinarie, ma non l’ha fatto .

Dal 2019 non si hanno notizie del finanziamento 11 milioni di euro del Decreto Reggio destinato all’acquisizione di alloggi da assegnare . Nel 2016 il finanziamento, nonostante la graduatoria inevasa del bando 2005, è stato stornato dalla prima Amministrazione Falcomatà, ma successivamente, grazie ad una petizione popolare presentata ed accolta dal Consiglio Comunale il 30 settembre 2019, è stato ripristinato per l’acquisto di alloggi da assegnare.

Ma nel mese di novembre 2019 l’iter procedurale del finanziamento si è bloccato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e ancora oggi non se ne conosce il motivo. Nell’ambito del tavolo di lavoro, un intervento del Prefetto presso il MIT, sarebbe determinante per sbloccare questo finanziamento che garantirebbe l’alloggio a circa 160 nuclei familiari.

Oltre al finanziamento del Decreto Reggio l’Amministrazione comunale, da anni, non esercita, come previsto dalla normativa vigente, il controllo sulla permanenza dei requisiti dei 7000 assegnatari, che attiverebbe il turn-over consentendo all’ente il recupero costante di alloggi da assegnare agli aventi diritto.

A causa di questa mancata attività di controllo una parte consistente del patrimonio degli alloggi popolari viene sottratta ogni giorno ai nuclei familiari che hanno diritto all’assegnazione, in quanto utilizzata illegamente anche a scopo di lucro da soggetti che non ne hanno alcun diritto. Con il tavolo di lavoro la Prefettura potrebbe sollecitare come esercizio di legalità l’azione di controllo garantendo al Comune l’impegno delle Forze dell’ordine dello Stato, com’è previsto dall’articolo 12 della legge regionale nr 32/1996.

Da considerare, inoltre, che nel Comune di Reggio Calabria il diritto all’alloggio adeguato non viene negato solo ai nuclei a reddito basso che non hanno una casa ma pure ad una parte degli assegnatari che è costretta a vivere in condizioni abitative antigieniche e lesive della propria salute .

Questo avviene perché il Comune di Reggio Calabria non garantisce, come previsto dalla normativa vigente, la manutenzione straordinaria degli alloggi ed il diritto al cambio alloggio. Il tavolo prefettizio potrebbe servire ad evidenziare anche queste negazioni del diritto alla casa ed a trovare le necessarie soluzioni.

Auspichiamo che il Prefetto accolga la nostra richiesta di costituzione del tavolo”.