Emergenza abitativa, tensione a piazza Italia. Marino: 'Dal Comune comportamento inaccettabile' - VIDEO

"Ci dispiace per lo scontro che c'è stato con l'assessore, siamo qui a portare la richiesta di un diritto fondamentale" le parole del Presidente

Emergenza abitativa, il tema è delicato e troppo spesso complicato da lungaggini burocratiche, amministrative, rimpalli di competenze e responsabilità. Attese. In mezzo le vite di interi nuclei familiari con disagi economici e problemi di salute, spesso acuiti da abitazioni fatiscenti e umide.

Teatro di tutto questo è stata stamane piazza Italia, durante la manifestazione dell’associazione “Un Mondo di Mondi”, con le famiglie presenti nelle varie graduatorie che da mesi attendono una risposta dall’amministrazione accompagnate dal presidente dell’associazione Giacomo Marino e dal legale rappresentante avv. Francesco Nucara.

Non sono mancati purtroppo momenti di tensione, che hanno visto protagonisti i manifestanti e l’assessore Gangemi.

Emergenza abitativa: tensione a piazza Italia

“Ci dispiace per lo scontro che c’è stato con l’assessore – commenta così la “calda” mattinata, ai microfoni di CityNow, il Presidente Giacomo Marino – perché noi siamo qui a portare la richiesta di un diritto fondamentale, non per scontrarci con nessuno. Però l’atteggiamento, il comportamento dell’amministrazione è inaccettabile.”

Entrando nel merito della situazione Marino spiega l’attuale ritardo dell’assegnazione delle abitazioni e dello scorrimento delle graduatorie:

“Dopo sette mesi dall’autorizzazione regionale il Comune continua a non assegnare gli alloggi nonostante il commissariamento del Tar con la nomina della Commissaria prefettizia d.ssa Caracciolo. Difatti per i primi cinque nuclei della graduatoria di Emergenza Abitativa (pubblicata nel mese di dicembre 2020) il Comune continua a non assegnare loro gli alloggi prendendo tempo con procedure che definisce di “verifica dei requisiti”, ma che in realtà servono solo a non assegnare. È chiaro che il Comune, anche con la nuova Dirigente Erp, continua nella sua politica sistematica di negazione del diritto alla casa, che è in netto contrasto con la normativa vigente e non considera minimamente la condizione di disperazione delle famiglie”.

Le testimonianze di chi attende una casa

Stamattina il “primo caldo” e il tanto atteso sole estivo, mentre al Comune si celebra un matrimonio, in piazza le voci delle persone in attesa di una casa raccontano le proprie storie, la propria amarezza:

“Sono qui da 30 anni con la mia famiglia, abbiamo presentato domanda dal 2018 fino a oggi, e ancora niente”.

E poi:

“Sono quinta in graduatoria dal 2019, vivo in un garage con mio nipote di 5 anni“.

E ancora:

“L’altro giorno con tanta pioggia l’acqua è entrata dentro“.

Ed infine:

“Dicono che ci sono 6 alloggi confiscati e pronti, mia moglie è terza in graduatoria, perché non la chiamano?”.

Se però le risposte si fanno attendere dal comune e dagli enti preposti all’assegnazione delle abitazioni, per limitare i danni di un’emergenza aggravata da mesi e mesi di ritardi è sopraggiunto in queste ultime ore un decreto prefettizio del TAR di Reggio Calabria. Spiega l’avv. Francesco Nucara:

“Il decreto prefettizio definisce una deadline, un termine ultimo: il 10 luglio 2023. Se entro questa data non verranno assegnati gli alloggi in base all’ordine stabilito dal Comune e alla graduatoria che esso stesso ha deliberato, sarà compito del Commissario provvedere”.

L’associazione “Un Mondo di Mondi” e il suo presidente Marino hanno quindi un’ultima richiesta da avanzare al termine di questa manifestazione dai toni accesi:

“La “nuda vita” di queste famiglie  non interessa a questa Amministrazione Comunale. L’argine istituzionale a questa deriva di negazione netta del diritto alla casa è oggi costituito dal Tar e dalla Prefettura. Pertanto, con la manifestazione di piazza di oggi, chiediamo alla Prefettura nella persona della Commissaria ad acta d.ssa Caracciolo di provvedere, come ha dichiarato un mese fa, alla convocazione del Tavolo Prefettizio sul diritto alla casa che è stato richiesto dagli enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo come strumento per garantire il diritto alla  casa ai nuclei vincitori delle graduatorie”.

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