Emergenza rifiuti, Falcomatà promette (ancora) e si gioca tutto. Reggio aspetta e spera

Emergenza rifiuti, il sindaco annuncia una rivoluzione e riconosce gli errori. Sarà la volta buona ?

‘In sei mesi risolveremo il problema dei rifiuti’. La promessa del sindaco Falcomatà nel corso di questi sette anni purtroppo è rimasta tale, volendo ironizzare (su un problema serissimo) si potrebbe dire che il sindaco forse non ha mai specificato di quale anno si trattava. Reggio Calabria continua ad offrire una pessima immagine di sè al mondo esterno, ai turisti e agli stessi cittadini che la vivono, la visione di città turistica eternamente evocata in riva allo Stretto appare oggi come una stupidaggine da campagna elettorale e nulla più.

La città deve innanzitutto ritrovare la dignità di potersi definire tale, recuperare il rapporto (ai minimi termini) con i reggini sempre più disperati ed esasperati e soltanto dopo potrà iniziare il lungo percorso che potrà accompagnarla a diventare un luogo davvero turistico. Non esiste strada alternativa, nel percorso di costruzione e crescita che Reggio Calabria insegue come un’infinita chimera, a quella del ripristino dei servizi essenziali al cittadino. A partire appunto dalla raccolta dei rifiuti.

Dalla scelta coraggiosa di lanciare anni fa un servizio di raccolta differenziata spinto, l’amministrazione Falcomatà ha incassato un evidente fallimento e una colpevole tardiva reazione allo stesso. Ieri il primo cittadino ha finalmente annunciato quello che ogni reggino attendeva da tempo, ovvero la ‘sepoltura’ del sistema di raccolta di rifiuti per come previsto sino a oggi.

Raccolta rifiuti, tutte le novità

– la reintroduzione della raccolta stradale nei quartieri in cui il porta a porta ha presentato maggiori problemi;

– l’introduzione dei cassonetti/cestelli condominiali;

– l’istituzione di mini isole ecologiche nei quartieri con conferimento di frazioni differenziate e premialità, compreso il compostaggio di prossimità;

– in alcuni quartieri come ArghillàMarconi e Ciccarello, poi, nella fase di start-up saranno effettuate raccolte nei cassoni grandi, differenziando nei giorni stabiliti con presidio fisso;

– l’istituzione della seconda isola ecologica, prevedendo anche in questo caso premialità al momento del conferimento;

– la messa in esercizio del centro di riciclo e riuso a Reggio Campi.

La rivoluzione annunciata da Falcomatà

“Si tratta di un nuovo percorso che punta gradualmente a superare i disagi e le criticità che si sono verificate in questi anni. Una strategia complessiva che in modo mirato e ragionato intende restituire normalità e sostenibilità all’intero sistema di raccolta dei rifiuti cittadino, nella consapevolezza che sul tema, estremamente complesso, della raccolta e gestione dei rifiuti, i Comuni non possono essere lasciati da soli ma hanno bisogno di maggiore chiarezza e programmazione. Il nuovo metodo di raccolta sarà attivo, gradualmente, entro la fine dell’anno”.

Falcomatà, anche in questo caso, non si nasconde e fissa una data sul calendario: entro la fine del 2021, secondo le parole del primo cittadino, il nuovo metodo di raccolta sarà attivo. Il deja-vù è inevitavile anche se stavolta sono quattro, e non sei, i mesi indicati per la risoluzione del problema.

Nella speranza che tutto proceda secondo quanto espresso da Falcomatà in merito al nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, rimangono sul campo le questioni relative all’avvio della discarica di Melicuccà  e all’evasione del pagamento dei tributi (circa il 50% del totale) semplicemente insostenibile per le casse comunali se alle prese con questi dati abnormi. Anche in merito a questa criticità erano stati annunciate misure di controllo e verifica che avrebbero permesso di dare la caccia ai furbetti in modo più convinto, ma se ne sono perse le tracce.

La sensazione, al netto delle promesse sino a oggi non mantenute e allo stato  triste e degradante che avviluppa Reggio Calabria,  è che l’amministrazione Falcomatà stavolta si giochi davvero tutto, compresa la credibilità che (tanta o poca, a seconda delle opinioni) i cittadini ripongono in essa. Fallire nuovamente nella missione significherebbe certificare di essere non adatti al risolvimento delle problematiche che attanagliano Reggio Calabria, che poi è il compito principale rispetto al quale un’amministrazione è chiamata a rispondere.

Una riflessione, in quel caso, sarebbe doverosa. Non fosse altro per il bene della città…